Cosa farà il vicepresidente del Csm?
“Il presidente-senatore ha sparato gli ultimi fuochi di artificio per coprire la sua fuga a Roma: se è stato così bravo, come millanta nei suoi monologhi, perché non si ricandida come presidente della Regione?” così commenta il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, ex consigliere regionale in Abruzzo.
Nella sua nota, Acerbo continua: perché D’Alfonso, che si è sempre vantato di avere consenso, “opta per una carica garantita dal seggio sicuro contrattato con Renzi. D’Alfonso scappa dal suo fallimento e lo fa con una celebrazione della sua incoerenza. Lui ha sempre definito le assemblee elettive come pozzanghere, ha sempre detto che gli interessavano i luoghi del fare di governo. Non si è candidato per fare il senatore ma dicendo che avrebbe portato “L’Abruzzo al governo” diventando ministro. Ora che gli tocca fare l’opposizione perché non ha rinunciato alla carica di senatore? Rimanga e affronti il giudizio degli elettori. Merita solo pernacchie“.
“Il prepotente ora se la fa sotto e fugge a Roma – conclude Acerbo -. Ovviamente lo fa con una conferenza stampa in cui sostiene il contrario di quello che fa: dichiara “accetto il confronto” e poi corre a Roma a nascondersi. Lasciando nei guai il vicepresidente del CSM Legnini che, in quanto designato come erede di D’Alfonso – sentenzia Acerbo – è già destinato a sconfitta“.