Live streaming
“L’Abruzzo sta conoscendo un dato inferiore rispetto ad altre regioni, comunque il dato è molto pesante”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, collegato in live streaming dalla sede della Regione a L’Aquila, assieme alla task force regionale per aggiornare sulla situazione del contagio da coronavirus.
“Abbiamo riperimetrato la zona rossa della Val Fino (Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Arsita, Bisenti, Montefino in provincia di Teramo) e di Elice estendendola all’area Vestina”, ha detto il presidente. Entrano dunque in zona rossa i comuni di Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona, Penne e Picciano (Pescara).
“L’attuale normativa è molto restrittiva – aggiunge Marsilio – la zona rossa stabilisce misure ancor più restrittive”.
“Non siamo in grado di fare i tamponi a tutta la popolazione”, ha detto Marsilio, “ma siamo stati in grado di attrezzare due laboratori, dell’Ospedale di Pescara e Zooprofilattico di Teramo, aperti 24 ore al giorno e tutti i giorni”. Ma questi laboratori “non riescono a fare più di 600 tamponi al giorno”.
Vigilanza armata per l’arrivo dei DPI acquistati
“Stiamo cercando di reperire sul mercato internazionale le mascherine ma non si trovano”, spiega il presidente.
“Abbiamo mandato la vigilanza armata a Milano Malpensa per essere sicuri di ottenere i nostri dispositivi di sicurezza”, ha annunciato Marsilio. “Dico questo perché in molti hanno vissuto la brutta esperienza di aver acquistato e pagato la merce senza ottenerla”. La merce giunge dalla Russia.
“Tra una settimana o dieci giorni avremo un macchinario dagli Stati Uniti capace di smaltire centinaia di test, ha annunciato inoltre Marsilio, potendo così cominciare a testare tutti i casi sospetti come i famigliari di persone positive”. Finora c’è stata una priorità da seguire, ha aggiunto Marsilio, per i sospetti più gravi.
“Vogliamo attivare un ospedale da 50 posti, assieme alla Croce Rossa”, ha annunciato come quarto punto il presidente Marsilio. “Non possiamo fare come la fiera di Milano, abbiamo anche noi spazi come ad esempio l’interposto di Manoppello, ma non improvvisa da un giorno all’altro uno specialista di rianimazione o infermieri”, dice Marsilio, “per questo abbiamo attivato bandi per reclutare personale anche dall’estero e dalle nostre comunità come ad esempio in Venezuela”. Sono già in corso le operazioni di vaglio delle specialità.
La sperimentazione col prof. Parruti
“La sperimentazione che noi stiamo facendo, con la guida del prof. Parruti, è quello di fare utilizzo precoce con il nuovo medicinale”, dice Marsilio. A supporto c’è anche uno studio scientifico dell’Università dell’Aquila, del prof. Giacomelli. “Se questa sperimentazione portasse al risultato di una forte riduzione di pazienti che devono essere intubati – dice Marsilio – avremmo ottenuto un risultato”.
“Il dramma vero di questa battaglia è quello di avere dei ventilatori”, ha detto inoltre Marislio. Il commissario nazionale per l’emergenza Arcuri ha distribuito oltre 731 ventilatori in Italia, ma in Abruzzo non ne è ancora arrivato nessuno. Noi nel frattempo abbiamo saccheggiato ospedali e cliniche private”.
“Da venerdì sera ci aspettavamo, come promesso dal governo, tre o quattro ventilatori facenti parte di un carico di 120 dalla Germania, ma quando arrivano scopriamo che si tratta di ventilatori per sub intensiva”, ha detto ancora Marsilio. “Lunedì un nuovo carico promesso, poi slittato a martedì e infine a giovedì. Attendiamo 5 ventilatori”.
La Regione Abruzzo sta per emanare una nuova ordinanza, sulle case di riposo per anziani. In particolare si vieta l’ingresso agli estranei.
Alberto Albani, responsabile emergenza coronavirus in Abruzzo, rinnova l’appello a rimanere a casa.
“Mentre all’inizio c’era il raddoppio dei casi ogni due giorni, adesso si è dilazionato nel tempo, ogni 3,3 giorni – dice il medico -. Sembra che il virus abbia rallentato la sua marcia, un dato legato alla zona rossa e ai cittadini che hanno raccolto l’appello a rimanere in casa”.
“Sono stati eseguiti 4832 tamponi, 857 positivi. Ad oggi sono ricoverati in ospedale 248 pazienti, in terapia intensiva sono 59”, dice Albani. “Balza all’occhio il numero elevato di Pescara, come nelle città più grandi”.
“Abbiamo 431 isolamenti domiciliari – ha aggiunto Albani – abbiamo 16 persone guarite. I numeri sono basse rispetto alle guarigioni, che dovrebbero incrementare nei prossimi giorni. Questa malattia si vince sul territorio, individuando precocemente i casi, isolandoli, evitando i contatti”.
Silvio Liberatore, dirigente Servizio Emergenza di Protezione Civile d’Abruzzo, ringrazia i 10 mila volontari in campo.
“Abbiamo distribuito 300 mila mascherine, la metà agli ospedali. Abbiamo già speso 9 milioni di euro per l’emergenza, con autorizzazione a spendere altri 15. Altri 18 milioni serviranno al potenziamento delle stretture ospedaliere”.
“Non è facile mantenere gli ospedali No Covid – dice il presidente in conferenza stampa – può accadere nei reparti che si scopra un caso di contagio, come è avvenuto a Sulmona”.
“Un paziente di Castel di Sangro – riferisce Marsilio – che rischiavamo di non far arrivare in tempo all’Aquila, è stato ricoverato nell’ospedale peligno”.
“Penso che questa lezione del Coronavirus, in futuro, possa farci arrivare ad una organizzazione meno rigida e più flessibile per la trasformazione degli ospedali”, commenta infine il presidente.
“Oggi abbiamo portato a termine una gravidanza, da mamma contagiata, nell’ospedale di Pescara – ha concluso il dott. Albani – perché ci siamo preparati in tempo. Auguri alla neomamma”.