Mattonelle rotte

Rotture e rattoppi, a Lanciano (Chieti), per la nuova pavimentazione di corso Trento e Trieste non passano inosservati alla minoranza in consiglio comunale: dopo una interrogazione di maggio scorso all’assessore all’Urbanistica Pasquale Sasso, fautore dell’opera, Tonia Paolucci, capogruppo di Libertà in azione, torna a parlare di quello che da fatto eccezionale sembra ormai essere diventato un problema quotidiano, per il settore Lavori pubblici.
“Chissà se anche questa volta il sindaco Mario Pupillo e la sua maggioranza a trazione PD ci accuseranno di fare polemiche sterili: la vicenda della pavimentazione di corso Trento e Trieste non può certo essere liquidata con le solite frasi di circostanza, perché parliamo di un’opera da oltre un milione di euro, finanziata con un mutuo che stanno pagando i lancianesi”. Così Paolucci, interviene sull’ipotesi di stipulare un nuovo contratto per la manutenzione delle mattonelle, avanzata dal vicensindaco Giacinto Verna, in seguito alle continue rotture in diversi punti del “corso presentoso”, in particolare nei tratti aperti al traffico veicolare.
I capricci architettonici della giunta
“Vorrei ricordare – spiega Paolucci – che il nuovo Corso non è ancora stato inaugurato e nemmeno terminato. Già dall’inizio, però, erano state sollevate perplessità sui materiali impiegati per la pavimentazione. Come minoranza presentammo anche un’interrogazione alla giunta comunale, che attraverso l’assessore Pasquale Sasso, fornì però ampie rassicurazioni sulla bontà dei lavori eseguiti. Oggi, a distanza di pochi mesi, scopriamo invece che la realtà era ben diversa e che saranno i cittadini a pagare i capricci architettonici di Pupillo e del centrosinistra”.
La rescissione del contratto
La rappresentante della minoranza pone l’accento anche sulla risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice dei lavori, Edilizia e strade Srl di Campobasso.
“L’assessore Verna – prosegue – continua a ribadire che il contratto è stato rescisso senza contenzioso. A questo punto, però, vogliamo sapere quali sono i termini di questo accordo, perché non vorremmo che l’amministrazione comunale avesse siglato un’intesa che prevede l’esclusione della responsabilità dell’appaltatore per le opere eseguite. Vorremmo però capire soprattutto – incalza Paolucci – perché prima di procedere a spendere altri soldi non si è pensato di verificare se alla base non ci sia stato anche un errore progettuale: cioè, prima di incaricare altri tecnici non si può procedere a verificare se c’è stato un errore e di quale natura?”.
Paolucci addita errori e dimenticanze
“Se non verrà fatto – conclude Paolucci – sarebbe un’ulteriore beffa, che andrebbe ad aggiungersi al poco invidiabile medagliere di questa giunta, che oltre al Corso e alla pseudo pista ciclabile di via del Mare, speriamo non vada a comprendere anche il contestato progetto di riqualificazione di Villa delle Rose. A proposito di aree verdi, quand’è che Pupillo e i suoi accoliti si decideranno a mettere mano al disastro del Parco Diocleziano, ormai diventato la zona non solo più degradata, ma anche pericolosa di questa città?”.
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