L’amministrazione comunale di Ortona, a seguito di un incontro con i propri consulenti legali, ha deciso di costituirsi al Consiglio di Stato come parte in causa al fine di tutelare l’interesse pubblico. “La decisione – riferisce una nota del Comune – è maturata dopo aver appreso della rinuncia dell’ultimo verificatore nominato dal Consiglio di Stato a fine settembre”. Quest’ultimo è il terzo tecnico nominato dai giudici amministrativi per valutare alcune questioni specifiche inerenti il contenzioso che si è aperto a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto per i lavori di dragaggio. La relazione del primo verificatore non era stata ritenuta esaustiva per cui i giudici avevano nominato il direttore del dipartimento Scienze Geologiche dell’Università Roma Tre il quale, però, “ha rinunciato all’incarico – riferisce ancora la nota comunale – per cui si è pervenuti all’ultima nomina al direttore del dipartimento di Scienza della terra dell’Università degli Studi di Milano”, ma anche quest’ultimo ha rinunciato.
Dopo questi fatti e visto il protrarsi dei tempi per il giudizio sul contenzioso, che di fatto blocca un’opera determinante per lo sviluppo economico non solo del porto di Ortona ma di tutto il territorio regionale, “si è presa la decisione di costituirsi in giudizio – si legge nella nota – per rappresentare la necessità urgente dell’inizio dei lavori anche in vista della scadenza della rendicontazione dei fondi europei di 9 milione di euro previsti per le opere di dragaggio”.
«La città non può più attendere le indecisioni e vedersi sfumare così un’occasione quasi unica di migliorare le infrastrutture portuali – dichiara il sindaco Leo Castiglione – a questo punto abbiamo la necessità di far presente le nostre istanze davanti ai giudici del Consiglio di Stato».
Ancora relativamente alle questioni sul dragaggio, l’amministrazione comunale, dopo la seduta del CCR-VIA dello scorso 5 ottobre, ha richiesto all’Ufficio Valutazioni Ambientali della Regione Abruzzo una audizione in sede di riunione del Comitato.
“L’intervento si rende necessario – spiega la nota comunale – per approfondire e chiarire alcuni aspetti relativi al progetto di cui l’amministrazione è ente appaltante”. In particolare, riferiscono dall’amministrazione comunale, si rende opportuno chiarire che gli studi ambientali di progetto hanno ampiamente dimostrato che le attività di deposito dei sedimenti sul sito, individuato nel 2011 dal Ministero per i fanghi del porto di Pescara, non interferiscono in alcun modo con la zona SIC nei pressi della Torre di Cerrano. “Inoltre – si legge – l’attività di immersione in mare riguarda sabbie catalogate A2 con basso contenuto argilloso e il sito individuato permette lo smaltimento in mare del sedimento così caratterizzato come era stato già verificato nelle riunioni del CCR-VIA del 17 settembre 2015 e nelle controdeduzioni al progetto del 6 settembre 2017”.
L’audizione quindi si rende utile per tranquillizzare le preoccupazioni che ora si stanno proponendo da alcune associazioni ambientaliste e rimarcare la volontà del Comune di Ortona di operare nel rispetto della normativa.
«L’intento dell’amministrazione è quello di coinvolgere anche le associazioni ambientaliste nel monitoraggio delle varie operazioni di dragaggio, compresa quella dello smaltimento delle sabbie dragate» conclude il sindaco Castiglione.