Elezioni regionali: Acerbo e la sinistra fuori dalla competizione elettorale
Acerbo, amarezza e orgoglio

Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-Se.
“Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo della presentazione autonoma di una lista coerentemente di sinistra e ambientalista”. Maurizio Acerbo e Marco Fars, rispettivamente segretari nazionale e regionale PRC-Se, danno notizia della mancata presentazione dell’area di sinistra alle elezioni regionali.
“Molteplici sono le cause ma la principale riguarda il ritardo con cui siamo partiti nella raccolta firme visto che – dichiarano i due esponenti di PRC-Se – fino alla sera del 28 dicembre c’era l’impegno pubblico di Sinistra Italiana alla costruzione di una lista unitaria alternativa al PD. Dopo la decisione di SI di imboscarsi in una delle liste civiche di Legnini abbiamo dovuto in pochi giorni mettere insieme liste provinciali e avviare la raccolta in molti casi fronteggiando in tanti comuni il gelo e la neve”.
“Tra l’altro in Abruzzo c’è stata non solo la vergognosa scelta di farci votare in inverno – proseguono Acerbo e Fars – ma anche di negare il dimezzamento delle firme come sarebbe accaduto in caso di elezioni nazionali. Il paradosso è che per le politiche l’anno scorso bastavano 800 firme e per le regionali ce ne vogliono più di 6.000“.
“Comunque il vero problema è politico – commentano -. Abbiamo rinviato l’inizio della raccolta firme perché auspicavamo una lista unitaria che potesse competere per superare il 4% (cosa possibile visto che 5 anni fa Maurizio Acerbo sostenuto dalla sola Rifondazione prese il 3,1%). Abbiamo proposto e tentato di costruire una coalizione “sociale” che mettesse insieme formazioni a sinistra del PD e realtà di movimento accomunate dalle lotte”.
“Noi continuiamo a lavorare per l’unità di tutti quelli che si battono per l’attuazione della Costituzione, la difesa dei diritti di lavoratrici e lavoratori, per i diritti sociali a partire dalla sanità pubblica, la salvaguardia dei beni comuni e dell’ambiente. Lavoreremo in Abruzzo per la riorganizzazione del nostro partito – dicono Acerbo e Fars – perché senza una forte Rifondazione Comunista non c’è la possibilità di ricostruire una sinistra autonoma e credibile“.
“Siamo amareggiati perché per la prima volta non ci sarà in Abruzzo una lista comunista, di sinistra e ambientalista da votare mentre i neofascisti di Casa Pound saranno presenti sulla scheda”, è il rammarico di Rifondazione comunista -. Siamo orgogliosi perché continuiamo a essere un partito che, per dirla con De Andrè, va in direzione ostinata e contraria“.