Verso la cessione d’azienda
Rientra lo sciopero ad oltranza alla ex Blutec di Atessa (Chieti). Nel corso dell’assemblea, svolta davanti ai cancelli, nella zona industriale della Val di Sangro, la maggioranza degli operai ha votato per la ripresa del lavoro nella fabbrica che produce componenti in acciaio per la Sevel.
Le maestranze, assieme ai sindacati, restano in attesa che si concluda la cessione dello stabilimento di Ingegneria Italia alla MA Srl, afferente al colosso internazionale CLN, che produce un milione di tonnellate di acciaio solo in Italia. La trattativa è in fase avanzata, riferisce il responsabile centro sud della MA ai sindacati, chiedendo di poter “concludere la trattativa in un clima di serenità”.
Lo stop produttivo ha causato fino ad oggi il blocco delle attività nell’intera filiera del Ducato, che conta tra addetti diretti e indotto oltre 10 mila persone. Si torna sulle linee nel turno di domenica notte, con pochi operai per tornare a regime lunedì mattina. Di conseguenza ripartirà anche la Sevel, molto probabilmente dal secondo turno di lunedì 21 gennaio.
Nel servizio le dichiarazioni di Gianluca Gagliardi, segretario Fismic Chieti, Davide Labbrozzi, segretario Fiom Chieti, e Nicola Manzi, coordinatore Uilm Cheti-Pescara.
“La notizia che la M.A. S.r.l. ha comunicato relativamente all’acquisizione della Ingegneria Italia (ex Blutec) di Atessa è una buona notizia“, commenta il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli. “Prima di tutto – ha commentato – per i lavoratori che in questi giorni hanno protestato per le condizioni inaccettabili in cui sono stati costretti a lavorare, ma anche per l’intero settore automotive della Val di Sangro, a partire da Sevel di cui l’ex Blutec è un fornitore strategico. Questo risultato è frutto innanzitutto dell’iniziativa dei lavoratori e dei sindacati. Le istituzioni, la Regione e i Comuni, hanno fatto la loro parte e tutti insieme oggi possiamo riconoscere che si sta aprendo un nuovo capitolo. Vigileremo sugli esiti concreti di queste aperture, consapevoli che il Sangro è il sistema industriale più importante dell’Abruzzo e del centro Italia. Si tratta di una realtà integrata che merita un insieme di misure di politica industriale adeguate”.