Omicidio
“Era stato sospeso dal servizio obbligatoriamente cinque anni fa, nel 2015, a seguito dell’inchiesta che lo aveva coinvolto per concussione e era quindi fuori dall’Arma. Dal giorno dell’arresto non è mai rientrato in servizio”.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, Ciro Niglio, è intervenuto a Spinetoli sul luogo dove è stato trovato morto l’ex maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone, 51 anni, ucciso con tre colpi di arma da fuoco.
Cianfrone, di Mozzagrogna (Chieti), è stato freddato da un uomo in moto, assieme a un complice, lungo la pista ciclabile di località San Pio.
Il comandante Niglio si unisce all’appello del procuratore di Ascoli Umberto Monti ai potenziali testimoni del fatto, avvenuto proprio nel primo giorno di via libera degli spostamenti tra le regioni.
“Nessuna pista viene tralasciata”. Le indagini si concentrano sui rilievi scientifici della scena del crimine e sull’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza dislocate in un ampio raggio, per identificare le due persone che sarebbero state viste allontanarsi con una moto, con indosso caschi bianco e verde.
L’ex maresciallo era stato in servizio alla stazione di Monsampolo del Tronto, dove risiedeva, per poi essere allontanato dall’Arma a seguito di un suo coinvolgimento in una inchiesta per concussione. Secondo una prima ricostruzione si è trattato di una vera e propria esecuzione.
A sparare una persona con il volto coperto da un casco che è poi fuggita in sella alla moto, guidata da un complice che attendeva a pochi metri.
A dare l’allarme una donna, ma non è chiaro se abbia o meno assistito all’agguato.