Al centro dell’organizzazione Fca Fiat ci devono essere i lavoratori
Mentre Sergio Marchionne in Piemonte, a Balocco (Vercelli), presenta il piano industriale Fca valido fino al 2022, le tute blu della Cgil si mobilitano per il Workers Day.
A Santa Maria Imbaro (Chieti) i delegati di Abruzzo e Molise fanno il punto sul futuro del gruppo con una tavola rotonda, dalla quale sono emersi in anteprima i dati relativi all’inchiesta condotta negli stabilimenti Fca e Cnhi in Italia in merito all’organizzazione del lavoro e alle condizioni di lavoro.
Il ricercatore Davide Bubbico, dell’università di Salerno, fa gli esempi di Sevel di Val di Sangro, Magneti Marelli di Sulmona e Fca di Termoli: condizioni peggiorate secondo l’80 per cento degli intervistati, “che – è stato specificato – non sono solo iscritti alla Fiom”.
“Al centro dell’organizzazione di Fca Fiat – dice Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, chiudendo l’incontro – ci devono essere i lavoratori”.
“Dopo il Workers Day ci deve essere un tavolo nazionale di confronto tra azienda e sindacati – aggiunge De Palma – per discutere il piano industriale e i posti di lavoro nei singoli stabilimenti. Il nuovo governo deve fare investimenti per lo sviluppo dei motori ecologi. Penso ad esempio al Ducato dello stabilimento Sevel di Atessa (Chieti), che ha una grande fortuna sul mercato. In molti centri urbani i diesel non possono circolare, per cui occorre fare cose nuove. Anche Termoli (Campobasso) ha lavoratori in somministrazione perché i motori benzina sono molto richiesti, ma anche qui bisogna stabilizzare lavoratoti, salario e condizioni di lavoro”.