I sindacati hanno riferito in assemblea ai dipendenti Honeywell dell’accordo raggiunto al ministero dello Sviluppo economico: chiusura confermata al 2 aprile ma cassa integrazione fino a febbraio 2019 e incentivi.
“Meglio non si poteva fare”, riferiscono al Tgmax i responsabili provinciali di Fiom, Fim e Uilm al termine dell’incontro mattutino con 200 lavoratori. Una seconda assemblea è in programma alla fine del secondo turno, con l’altra metà delle maestranze.
Con l’accettazione da parte dei 420 lavoratori Honeywell, i sindacati incontreranno di nuovo azienda e governo per la ratifica dell’intesa raggiunta a Roma il 16 febbraio scorso.
Il prossimo obiettivo è quello della reindustrializzazione del sito produttivo di Atessa (Chieti): la multinazionale americana dei turbo, che delocalizza in Slovacchia, si è impegnata a regalare lo stabilimento all’imprenditore che presenterà un progetto credibile e che preveda il riassorbimento di almeno il 30 per cento del personale (minimo 100 lavoratori).
La vertenza Honeywell è simile a quella di Embraco, in Piemonte: stessa motivazione della chiusura, con delocalizzazione in Slovacchia, e oltre 500 dipendenti lasciati all’improvviso senza lavoro.
Consola la cassa integrazione a chiusura già annunciata, perché mantenere aperta la fabbrica renderebbe più facile la cessione ad una nuova azienda.