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Profughi ucraini lasciano Lanciano per la Campania: ci dispiace, qui stavamo bene

Novembre 08
16:31 2022

La notizia



Il trasferimento è stato imposto dal governo, che ha disposto alcuni alloggi per le famiglie invece degli alberghi dove sono stati ospitati dall’inizio dell’accoglienza in Italia, avvenuta ad aprile scorso. 

Questa mattina, a Lanciano (Chieti), le prime partenze tra abbracci e lacrime di chi ha convissuto nelle stanze dell’Hotel Excelsior per sei mesi, condividendo dolore e angoscia per una guerra che all’improvviso li ha buttati fuori dalle case, catapultandoli in un paese straniero.

Sono donne, bambini e ragazzi in età scolare, che si erano integrati in città e negli istituti scolastici, dalla materna “Principe di Piemonte” al liceo scientifico “Galileo Galilei”.

C’è anche una neonata, Dominika ha appena 12 giorni di vita, il fiocco rossa campeggia sulla porta a vetri dell’hotel: la mamma Olena (leggi Elena), 27 anni, l’ha data alla luce all’ospedale “Renzetti” il 26 ottobre scorso. “Ho partorito la mia terza figlia proprio qui vicino”, dice parlando un buon italiano al Tgmax e indicando il nosocomio che è a pochi metri dall’hotel. “Qui abbiamo tutti i servizi a pochi passi, scuola, ospedale, negozi, parco giochi per i più piccoli dove abbiamo fatto amicizia con altre mamme e bambini”, dice ancora, “purtroppo da domani dovremo andare via, in un’altra città. Ci dispiace perché i miei primi due figli, un maschio di 8 anni e una femminuccia di 5, si erano inseriti bene a scuola e all’asilo. Stamattina, quando sono andata a prendere i loro documenti dalle maestre, piangevano”.

Il marito di Olena è in guerra, “volontario”, specifica la donna originaria di Leopoli.

Qualcuno non voleva lasciare Lanciano, è intervenuta anche la polizia per cercare di convincere i profughi a salire sui mezzi della Protezione civile, che infine li ha trasferiti a Polla, nel Salernitano. Domani altri partiranno per il Casertano. Nessun atto di forza, solo dialogo per ottemperare a un atto amministrativo che lascia 10 giorni di tempo per il trasferimento. Altrimenti, scaduto il termine perentorio, i profughi rimarrebbero senza assistenza e dovrebbero organizzarsi e mantenersi autonomamente. 

“Da aprile ad agosto ne abbiamo ospitati circa 80”, dice il patron dell’Hotel Mario Ciccocioppo. “Poi a mano a mano sono partiti a gruppi, come avviene oggi”. 

Altri profughi ucraini sono ospitati a Villa Medici, all’Hotel Sangro e in altre strutture ricettive del comprensorio, per un totale di circa 300 ucraini nel Frentano.