Bottino da 100 mila euro
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Se l’è cavata con un trauma cranico non commotivo e sette giorni di prognosi Francesca Carabba, titolare della gioielleria omonima in piazza Plebiscito, a Lanciano (Chieti), rapinata mercoledì pomeriggio poco prima dell’orario di chiusura da due uomini ed una complice.
“È accaduto tutto in pochi minuti”, racconta la commerciante, discendente di una storica famiglia di gioiellieri in città.
Il racconto della rapina
Erano quasi le 19 quando è entrata una 45enne per un acquisto importante: prima ha chiesto di vedere un bracciale in oro, poi una collana. E’ stata quindi necessaria l’apertura della cassaforte. Una manciata di secondi e sono entrati due uomini, approfittando della porta lasciata socchiusa dalla complice: “Sono stati velocissimi – racconta Carabba – mentre la donna si dava alla fuga”.
Improvviso il pugno in pieno volto fa barcollare la titolare, che cade dentro la cassaforte aperta e batte la testa contro un’anta: “Stia zitta e non le succederà niente”, le hanno ripetuto i due malviventi “in italiano corretto e senza inflessioni dialettali” mentre si intrufolavano dietro il bancone per arraffare e mettere “in una busta della spesa fucsia, di Leclerc” una dozzina di rotoli con bracciali e collane in oro, orologi e monili con pietre preziose. “Avevano iniziato ad aprire quella grande busta mentre facevano irruzione in gioielleria”, racconta Carabba.
E continuano a riaffiorare i ricordi di quei pochi minuti, che sono sembrati interminabili. “Ho cercato di urlare ma mi hanno messo la mano sulla bocca”, eppure Carabba non si è data per vinta e ha cercato di prendere il cellulare sul bancone, “mio marito mi stava chiamando e volevo parlarci”, ma i banditi l’hanno di nuovo fermata, “Signora, questo non può farlo” le hanno intimato, costringendola alla fine ad andare nel bagno. E lei si è opposta anche questa volta: “Ho paura del buio, non lasciatemi qui”.
Urla e resistenze da parte della titolare non hanno purtroppo fermato i due rapinatori che, dopo aver afferrato il bottino, si sono dati alla fuga a piedi, attraverso i vicoli, per raggiungere verosimilmente la complice che li attendeva in auto. Nessuno li ha visti. Un’azione fulminea su cui indagano i carabinieri di Lanciano, sul posto per i rilievi è intervenuta anche la Scientifica della polizia. Sia la donna che gli uomini indossavano dei guanti, lei di lana loro di pile.
Bottino da 100 mila euro
La mattina dopo la rapina Francesca Carabba è al lavoro per fare l’inventario e consegnarlo agli inquirenti. Il negozio resta chiuso, con le saracinesche abbassate, ma questo non impedisce ai tanti, tra amici, clienti e passanti, di fermarsi anche per una parola di conforto e un abbraccio: “Delinquenti”, è il commento unanime, “che bisogno c’era di aggredire una donna”, e ancora “purtroppo non si sta più tranquilli nemmeno in centro”.
Ingente il bottino, la cassaforte è stata praticamente svuotata di oltre 100 mila euro di preziosi.
Le indagini sul colpo
Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini filmate dal sistema di videosorveglianza interno al negozio e da altre telecamere presenti in zona.
I malviventi avevano i volti celati da cappelli con falde e da scalda-collo, anche la donna indossava un cappello. Si cercano due uomini di età compresa tra i 40 e i 55 anni, alti e robusti. “Sicuramente dal fisico atletico”, riferisce la commerciante rapinata.
Il comandante della compagnia carabinieri Vincenzo Orlando ha rimesso un primo rapporto al magistrato, in Procura. Ad agire sono stati dei professionisti: difficile dire da dove provenissero, ma verosimilmente non sono del posto. I gioielli non erano assicurati.