Ceduta parete antica condotta sotterranea
Ad un paio di settimane dall’entrata in vigore della nuova viabilità in parte di via Umberto I e in un tratto di via Corsea, l’amministrazione comunale di Lanciano (Chieti) affida l’incarico tecnico per studiare il problema del Malvò.
In particolare Luigi Carabba, già incaricato l’estate scorsa per la voragine di corso Trento e Trieste, sarà il geologo che dovrà analizzare il dissesto in vico II Corsea: la strada, che fino ad agosto scorso forniva accesso privilegiato, senza limitazioni orarie di traffico, per piazza Garibaldi e quindi piazza Plebiscito, dalla zona Cappuccini, è interdetta alla viabilità da 6 mesi. Il tratto chiuso, da largo del Malvò fin quasi al semaforo, è stato interessato dal crollo di una parete della antica condotta sotterranea.
L’analisi storico architettonica è stata affidata all’architetto Piergiorgio Renzetti.
Una prima ispezione, fatta nei giorni del dissesto, aveva evidenziato un’area interessata lunga circa 8 metri e profonda quasi 2. “Il dissesto testimonia la fragilità del sottosuolo nella città storica e quanto l’incuria dell’uomo per decenni abbia inciso, recenti nubifragi a parte”, aveva dichiarato all’epoca dei fatti l’assessore ai Lavori pubblici Giacinto Verna.
Qualche settimana di tempo e i tecnici dovranno indicare all’amministrazione comunale un piano di interventi da seguire. In questi giorni è stato fatto un rilievo visivo, ne seguiranno altri per constatare la situazione al di sotto della pavimentazione.
In questi mesi i commercianti delle Botteghe storiche avevano sollecitato più volte l’amministrazione comunale a intervenire per risolvere il problema e riaprire al traffico al più presto vico II Corsea oppure a trovare delle soluzioni alternative.