Lanciano: lascia famiglia e lavoro e torna in Ucraina per combattere
Storia di coraggio

Il Presidente ucraino Zelensky.
“Non posso restare qui mentre il mio Paese ha bisogno e io voglio difenderlo”.
Un sabato mattina Lanciano (Chieti) si sveglia più vicina al conflitto provocato dalla Russia di Putin in Ucraina.
Non diciamo i nomi, “Che cos’è un nome?“.
Ciò che conta è la storia di coraggio di un quarantenne ucraino: in Italia da vent’anni, lascia la moglie, i figli in età scolare e un lavoro sicuro nell’edilizia per tornare in patria e abbracciare un fucile.
“Vogliamo mantenere l’anonimato”, dice la moglie, che lavora come colf “perché siamo terrorizzati”. I suoi genitori sono in Ucraina e restano lì, non lasceranno il loro paese. “Mio padre non ha il passaporto e mia madre non vuole lasciarlo da solo”.
“Mio marito voleva partire e arruolarsi già nel 2014”, racconta ancora la donna, in occasione della rivoluzione ucraina e le prime tensioni con Mosca. “Ma ero incinta del secondo figlio e non volle lasciarmi da sola”.
Questa volta, però, l’appello del presidente Zelensky “ai Patrioti moralmente e fisicamente pronti a resistere e sconfiggere il nemico” è stato raccolto e un uomo, solo, è partito dalla città abruzzese che lo ha accolto venti anni fa, per tornare a casa e arruolarsi.
“Oggi chi mi aiuta in casa mi ha insegnato cosa sia il coraggio”, commenta al Tgmax con voce rotta dalla commozione il datore di lavoro della colf ucraina.
Russia fuori dallo Swift
Nel frattempo UE e Usa cercano di isolare Putin non con i carrarmati ma con quella che il Presidente francese Macron ha definito “arma nucleare della finanza”, espellendo le banche russe dal sistema internazionale di pagamento Swift.
Oggi circa 11 mila istituzioni finanziarie di oltre 200 Paesi diversi si servono di Swift per i loro scambi, per un totale di circa 24 milioni di messaggi in un anno.
Prima della Russia, solo un altro Paese era stato estromesso dal sistema Swift: è avvenuto con l’Iran nel 2012.