Le esequie
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Un uomo mite, educato, che lascia un grande vuoto in quanti lo hanno conosciuto.
Cattedrale gremita a Lanciano (Chieti) per l’ultimo saluto a Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, vittima di omicidio avvenuto domenica mattina sotto casa.
“Una morte assurda”, commentano gli amici, che in tanti tra le lacrime gli hanno reso omaggio sia in chiesa che in piazza Plebiscito, dove erano soliti ritrovarsi tra pensionati.
“Ciccillo era un vero artista”, ricorda commosso il sindaco Filippo Paolini nel suo intervento. “In sala giunta al Comune sono esposti i suoi quadri”.
Non solo pittore e musicista, ma anche “molto devoto a Maria”, dicono gli amici dell’Arciconfraternita del Ss. Rosario, presenti in delegazione alla cerimonia funebre, presieduta dall’arcivescovo Emidio Cipollone e concelebrata da Don Nicola, parroco del quartiere Santa Rita.
“Nessuno può fare ciò che gli passa per la mente, possedere armi e usarle – è il monito di mons. Cipollone nell’omelia -. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti da questo evento, per fare in modo che non accada più”.
Al momento della Comunione, si levano dolcissime, a lenire il dolore di una intera comunità, le note di Fratello sole e sorella luna, intonate dal figlio Roberto, talentuoso flautista. Un omaggio musicale toccante, che giunge al cuore di ogni presente.
Alle esequie ha preso parte anche il legale della famiglia De Grandis, l’avvocato Fabio Palermo, “oggi è il giorno del dolore. Ci sarà tempo per pensare alla giustizia”.