Lanciano: smantellato l’albero di Natale, è destinato allo smaltimento
La notizia

Lanciano (Chieti): smantellato l’albero di Natale, è destinato allo smaltimento.
Ha fatto bella mostra di sé per tutto il periodo festivo ma adesso è giunta l’ora del riposo.
Operai al lavoro in piazza Plebiscito, a Lanciano (Chieti), per smantellare l’albero di Natale “vero”, donato da un ristoratore di Casoli che avrebbe dovuto abbatterlo per ragioni di sicurezza.
L’abete, alto inizlamente 23 metri e poi ridotto a 19 per l’allestimento natalizio, diventerà legna, verosimilmente da smaltire.
L’amministrazione comunale, con l’assessore Tonia Paolucci, ha predisposto i lavori, in vista del peggioramento delle condizioni meteo previsto per il fine settimana.
“Entro 24 ore – dice l’assessore al Tgmax – le operazioni di taglio saranno terminate. E’ una questione di sicurezza – spiega la Paolucci – già nei giorni scorsi il vento forte aveva procurato la rottura, con la conseguente caduta, di alcuni rami”.
Un intervento preventivo, dunque, che vedrà gli operai comunali impegnati ancora per una giornata di lavoro.
L’albero di Natale, installato in piazza Plebiscito il 3 dicembre scorso, era stato addobbato con 1,2 Km di luci a led, per 9.240 punti luminosi.
Un bel momento di festa ne aveva segnato l’accensione, il tardo pomeriggio del 7 dicembre, come tradizione alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione.
Ammirato da tanti lancianesi, che hanno apprezzato il ritorno in centro di un albero di Natale “vero” per il secondo anno consecutivo, l’abete è stato tagliato, perdendo i suoi rami possenti.
I resti del “gigante” saranno accumulati temporaneamente in un’area deposito comunale, in attesa della decisione finale. Che verosimilmente sarà lo smaltimento, come un rifiuto; oppure, in alternativa, l’amministrazione comunale potrebbe pensare a un bando per destinare la legna ricavata a famiglie bisognose, come hanno già fatto altri comuni.
“L’importante – conclude l’assessore Paolucci – è averlo smantellato in tempo per evitare rischi per l’incolumità pubblica”.