Troppe ore di lavoro nelle fabbriche della Val di Sangro e a temperature insostenibili, la denuncia è di Sinistra Italiana che incontra i dipendenti Sevel al cambio turno.
Cinque giornate di lavoro straordinario a luglio, ferie scaglionate da giugno ad ottobre, recupero a data da destinarsi delle fermate tecniche e straordinari a fine turno per chi lavora di notte. Il segretario regionale di Sinistra Italiana incontra i dipendenti Sevel fuori dai cancelli dello stabilimento in Val Di Sangro, per dire che “flessibilità e aumento di produzione devono coniugarsi con un nuovo piano di assunzioni dirette” mentre nella fabbrica del Ducato dei record “l’azienda spreme i lavoratori abusando sia con straordinari che con la somministrazione”.
Sinistra italiana, dice Daniele Licheri, chiede “un nuovo modello di sviluppo che rimetta al centro i diritti e che porti reali vantaggi al nostro territorio”.
“Purtroppo in Italia la tendenza è opposta – evidenzia Licheri – si lavora di più, con peggiori condizioni e con meno diritti. L’OCSE ci dice che un lavoratore italiano lavora 1725 ore all’anno, mentre un tedesco 1371 e un francese 1482”. Per questo Sinistra Italiana chiede la riduzione dell’orario di lavoro.
Dopo la prima tappa in Sevel, la delegazione regionale si recherà in altri stabilimenti, per continuare l’opera “di ascolto e di raccolta dati sulla condizione di vita dei lavoratori”.
Tra le tante segnalazioni ricevute, quella di un disservizio della TUA che nella date 29/06, e 06/07 non avrebbero garantito la corsa mattutina S.Vito Chietino-Val di Sangro delle 7 del mattino, adibita al trasporto dei lavoratori pendolari. “Episodio gravissimo – sottolinea Licheri – per dei lavoratori precari che potrebbero non vedersi riconfermati i contratti a causa di queste assenza ingiustificate”. Annunciata un’interrogazione al delegato regionale ai trasporti.