Il segretario del Partito Democratico si dimette: Matteo Renzi ha deciso dopo la debacle alle urne.
Mancano poco meno di cinquemila sezioni da scrutinare alla Camera e poco meno al Senato, ma è ormai chiaro come gli elettori italiani abbiano scritto la “pagina bianca”di cui parlava Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno.
Di Maio e Salvini indiscussi vincitori, il Pd malamente sconfitto, un Berlusconi silente (con Forza Italia che copre il disappunto per il sorpasso della Lega inneggiando alla vittoria della coalizione di centrodestra), un modestissimo risultato per Leu, nessuna maggioranza di governo.
La decisione di Matteo Renzi di lasciare la segreteria del Pd è confermata da fonte diretta e autorevole del partito. Ma il portavoce Marco Agnoletti dice: “A noi non risulta”. Alle 17 il segretario ufficializzerà le sue decisioni.
Renzi pochi minuti prima della chiusura delle urne varca la soglia della sede nazionale del Pd. E detta la linea: va male, andiamo all’opposizione. Quanto male, lo dirà il passare delle ore. Il “tesoretto” del 40% alle europee, che segnò l’ascesa a palazzo Chigi, è dimezzato.
Nel suo ufficio al secondo piano del Nazareno segue i dati con Matteo Orfini, con lui ci sono i fedelissimi, da Luca Lotti a Maurizio Martina e Lorenzo Guerini.