Domani è un altro giorno
Dalle 8 del mattino c’è la ressa all’unico sportello attivato per il cambio del medico di famiglia: succede al Nucleo operativo distrettuale di via Don Minzoni, a Lanciano (Chieti), dove decine di “pazienti” cittadini sono in coda per l’iter burocratico della sostituzione.
Sono due i medici che vanno in pensione nell’Ambito distrettuale sociale Frentano, che serve una popolazione residente di circa 62.500 abitanti nei nove comuni afferenti di Lanciano, Castel Frentano, Treglio, Frisa, Fossacesia, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni, Santa Maria Imbaro, San Vito Chietino.
Dal 31 dicembre 2019 Bernardo Litterio, medico di assistenza primaria operante nel comune di Lanciano, e Giuseppe Bucco, medico di assistenza primaria operante nei comuni di Treglio e San Vito Chietino, cesseranno l’attività convenzionata con la Asl provinciale. L’Azienda sanitaria locale ha, pertanto, invitato gli assistiti di entrambi i medici ad effettuare una nuova scelta, in favore di medici che non abbiano raggiunto il limite massimo di pazienti, tra quelli operanti nello stesso ambito territoriale di Lanciano, rivolgendosi all’ufficio scelta e revoca del Distretto.
Sembra più facile a dirsi che a farsi. “Sono arrivato di buon mattino, ma gli 80 biglietti disponibili della giornata erano già prenotati – lamenta al Tgmax Giorgio G., pensionato – ho potuto prendere il n.34 del secondo turno, sarei quindi il 114esimo ma dopo tre ore di fila me ne vado a casa. Anche perché non c’è certezza di essere servito dopo l’ottantesimo”.
C’è un solo sportello aperto, con due operatori in servizio, per un’utenza di circa tremila persone che devono fare il cambio del medico, lamenta chi è in coda. Gli anziani, in tanti, hanno bisogno di ricette e medicine divenute ormai compagne quotidiane di vita: dal 2 gennaio a chi si rivolgeranno?
“In più ogni persona in coda porta con sé i tesserini sanitari di tutta la famiglia, quattro o cinque”, prosegue chi lamenta il disservizio, “così ci vuole un’ora per ogni numero in coda”.
Tornerà domattina a fare di nuovo la fila? “Se Dio vuole – risponde rassegnato il pensionato – domani è un altro giorno”.