In videoconferenza

Il gip Massimo Canosa ha deciso di non convalidare il fermo di Amleto Petrosemolo ma ha applicato la misura di custodia cautelare in carcere nel penitenziario di Lanciano, dove è attualmente detenuto.
“Evidentemente il giudice per le indagini preliminari ha accettato la mia richiesta”, commenta al Tgmax l’avvocato difensore Alessandra Cappa. “Non c’era infatti il presupposto del concreto pericolo di fuga – spiega il legale dell’indagato – in quanto il mio assistito non è fuggito domenica mattina ma anzi si è messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria, recandosi da una conoscente e chiedendo di chiamare la polizia, perché sapeva di essere ricercato e voleva costituirsi”.
La notizia del mattino
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Amleto Petrosemolo, 71 anni, rinchiuso in carcere a Lanciano (Chieti) da domenica scorsa.
L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da abbietti e futili motivi, per aver ucciso il vicino di pianerottolo Francesco De Florio De Grandis, 72 anni.
L’interrogatorio si è svolto in modalità da remoto, in videoconferenza. Petrosemolo è in isolamento anti-Covid, nel carcere di Lanciano, e lo resterà per una settimana, come prevede il regolamento per l’ingresso di nuovi detenuti.
L’indagato è difeso dall’avvocato Alessandra Cappa, del Foro di Vasto. “Petrosemolo è disorientato e provato”, ha detto al Tgmax. “Al gip ho chiesto di verificare se le condizioni del mio assistito sono compatibili con la detenzione carceraria”.
Il giudice per le indagini preliminari Massimo Canosa si è riservato la decisione.