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Psa produrrà grandi furgoni in Polonia, è allarme in Abruzzo per Sevel

Maggio 10
20:05 2019

Parlano i sindacati



Le buone notizie per lo stabilimento Psa della Polonia risuonano come note stonate, in val di Sangro.

Il vice presidente del colosso automotive francese annuncia la produzione dei veicoli commerciali leggeri di grandi dimensioni, per 100 mila unità l’anno e a partire dal 2021, a Gliwice. Che cosa succederà in Sevel, che di furgoni ne produce complessivamente 300 mila l’anno?

Le rassicurazioni di Fca

Non cambierà nulla”, risponde Fca, ricordando che era già tutto previsto nel rinnovo della joint venture siglato a febbraio scorso. Rispondendo alla domanda crescente di mercato, in Polonia i francesi produrranno i furgoni più grandi, per una quota che ad Atessa non si può fare, poiché lo stabilimento ha esaurito la sua capacità produttiva.

Psa, spiegava ad aprile scorso il direttore generale del gruppo d’Oltralpe, ha guadagnato tanto nel 2018, l’obiettivo adesso è ampliare produzione e orizzonti. Aspirazione legittima, ma le preoccupazioni in Abruzzo aumentano ora dopo ora.

Allarmati i sindacati maggiori

Fim Cisl parla di “una doccia fredda sul nostro territorio”, con il segretario regionale Domenico Bologna che chiama a raccolta tutto il sistema Abruzzo sulle note questioni irrisolte: cronica carenza di infrastrutture, urgenza di completare la Fondovalle Sangro, miglioramento delle strade di accesso alla zona industriale più importante della regione, il completamento del porto di Ortona, la banda larga e meno burocrazia.

Per la Uilm interviene Nicola Manzi, “Fca e Psa – dice il segretario Chieti Pescara – hanno di fatto creato un concorrente di Sevel”.

Per la Fiom Cgil, che parla di beffa per la fabbrica dei record, “Questo cambio di strategia da parte di PSA apre una forte riflessione sul futuro dello stabilimento della Sevel e dell’intero indotto, mentre è evidente sempre più la difficoltà di FCA in Italia che, dopo 10 anni dal contratto su misura, non riesce a mantenere la competitività con le altre case automobilistiche europee”.

La visione di Marchionne

Com’è lontano quel 9 luglio 2013, quando il manager canadese di origini chietine annunciava nuovi investimenti per il sito produttivo di Atessa.