Archi (Chieti), 28 gennaio 2017 – La corona di fiori del Presidente della Repubblica, a testimoniare la presenza dello Stato, ha aperto ad Archi il corteo funebre per l’ultimo saluto a Ilaria Di Biase. La cuoca ventiduenne è una delle 29 vittime della slavina che, mercoledì 18 gennaio, travolse l’hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), dove lavorava da tre anni.
Alle esequie erano presenti istituzioni civili, militari, il Prefetto di Chieti e i sindaci del comprensorio, ha concelebrato l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, che nel passaggio centrale dell’omelia ha detto “di fronte a questa tragedia abbiamo tutti bisogno del silenzio. Alla domanda del perché della tragedia, al di là degli accertamenti giudiziari, non abbiamo risposte se non quella della fede nella certezza di affidarci al silenzio di Dio, al suo silenzio di misericordia. E’ necessario con la preghiera stringersi al dolore dei familiari”.
Al rito funebre ha partecipato una grande folla che si è stretta attorno al profondo dolore dei genitori di Ilaria, il padre Filippo, la madre Mariangela, il fratello Yury e il fidanzato Antonio. La cerimonia è stata caratterizzata da un grande sentimento di vicinanza da parte dell’intera comunità. Ilaria è stata salutata con il lancio di palloncini rosa e bianchi: anche lei quel maledetto 18 gennaio non avrebbe dovuto lavorare ma, come avvenuto, per altre vittime, non era riuscita a ripartire per raggiungere casa il giorno prima.
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