E nel comizio a Lanciano la gente applaude
“Sì, guardare avanti, non guardare indietro, quindi crescere, perché e no al carbone, e no al petrolio, e no al metano, e no al gas, e no alle trivelle… e allora ci scaldiamo coi legnetti”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dal palco elettorale di Lanciano (Chieti) domenica scorsa lo ha detto chiaramente da che parte sta il vice premier del governo giallo-verde, che è la stessa parte dove stanno i suoi candidati al consiglio regionale dell’Abruzzo, che sul palco lo applaudivano insieme alla folta platea della sala 1 del cinema Ciak City.
Le dichiarazioni di Salvini non sono passate inosservate nella città simbolo della lotta a Ombrina Mare. “Dopo il candidato presidente del centro destra Marsilio che ha parlato di possibilità di trivellare a 12 miglia dalla costa, a rincarare la dose è arrivato il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che non ha affatto detto no al petrolio e alle trivelle. Anzi. Dimostrando di non sapere nemmeno dove si trova, di non conoscere la storia più recente di questa parte dell’Abruzzo che si è battuta con forza e coraggio proprio contro le trivelle”.
A dirlo è Alessandro Lanci, presidente di Nuovo Senso Civico, da anni in prima fila nella tutela dell’ambiente e della salute, e candidato al Consiglio regionale con la lista Legnini Presidente. “Lanciano – prosegue Lanci nella nota – ha ospitato la manifestazione più numerosa contro Ombrina Mare, in 60 mila hanno sfilato e gridato no, tra quelle migliaia di persone c’era anche il popolo della Lega. Perché la salute è un bene che non ha colore, che non segue le logiche di appartenenza”.
“Salvini – prosegue Lanci – guarda a un futuro dove c’è spazio per il petrolio e per le trivellazioni, le sue sono affermazioni di chi non sa o non vuole sapere che il mondo sta andando dalla parte opposta. Sono molti i Paesi che si stanno adoperando per individuare altre soluzioni, meno penalizzanti per l’ambiente e per la salute, ma questo non sembra riguardare il Ministro dell’Interno, a quanto pare più interessato a fare selfie, a sfoggiare felpe, a imbracciare megafoni che ad affrontare con la necessaria serietà una questione di vitale importanza”.
“Parlare a Lanciano di petrolio e trivelle è davvero un insulto – commenta uno dei principali organizzatori della resistenza alla deriva petrolifera della nostra regione -. Dovrebbero indignarsi le migliaia di persone che hanno protestato e sventolato bandiere per scongiurare la realizzazione di Ombrina Mare. L’Abruzzo non può correre il rischio di essere governata da chi sta mostrando di non avere alcuna considerazione e rispetto non solo per la nostra regione e per il suo straordinario patrimonio naturalistico, ma soprattutto per la gente di questo territorio che da anni combatte su più fronti in difesa dell’ambiente”.
“Salvini, evidentemente, non conosce l’Abruzzo né gli Abruzzesi – prosegue Lanci nel comunicato stampa -. Non è un mistero la sua poca simpatia per il sud e centro sud dell’Italia, salvo sfoggiare sorrisi e disponibilità a selfie e battute quando si è in campagna elettorale e il Ministro in questo è davvero un esperto, la sua campagna non l’ha mai conclusa”.
“Mi auguro – conclude Lanci – che gli abruzzesi, specialmente i cittadini di questo territorio, sappiano riconoscere chi davvero vuole il loro bene. Sono convinto che mai come in questa fase, dove bugie e mistificazioni abbondano, sia giusto e doveroso ribadire che fu Giovanni Legnini con il suo impegno concreto, con un lavoro scrupoloso e silenzioso, a bloccare le trivelle. Ed è l’unico che nel programma ha scritto no alla petrolizzazione”.