Protesta la rsa Fim Cisl
La storia è sempre quella: se non hai un’autovettura di marchi riconducibili al gruppo Fca al parcheggio interno dello stabilimento non entri. E succede a Torino, in Piemonte, come ad Atessa, in Abruzzo, che in Sevel accoglie anche quelle del socio Psa, ovvero Peugeot Citroen.
Nella fabbrica del Ducato in tanti, circa un centinaio, si sono ritrovati con le multe (da 85 euro l’una) per divieto di sosta sul parabrezza, all’uscita dal turno di lavoro. A prendere le difese degli operai è la rsa Fim Cisl, che chiede un incontro urgente con la direzione aziendale per trovare soluzioni sulla possibilità di parcheggiare all’interno dello stabilimento più grande della nostra regione anche per i lavoratori possessori di auto con marchi diversi dai soci Sevel.
Commenta il sindacato: «È l’ennesimo episodio spiacevole di multe contro dei lavoratori. È avvenuto nella settimana corta, dopo il ponte infrasettimanale, con le maestranze che non hanno usufruito dei mezzi pubblici in quando non conveniente. La nostra denuncia – scrive la Fim – non vuole giustificare gli abusi degli automobilisti, ma prendere le distanze da questo sistema, visto che i lavoratori della Val di Sangro per andare al lavoro sono costretti a viaggiare su vere e proprie mulattiere, strade senza illuminazione, con erbacce che invadono le carreggiate. Da tempo gli enti comunali per far cassa ricorrono a sanzioni stradali. Alla Sevel da anni i veicoli con marchio diverso da Fiat e Psa non possono parcheggiare dentro lo stabilimento, la questione – conclude Fim – sarà accentuata con i nuovi arrivi dei trasfertisti nelle prossime settimane».