Bruxelles, 14 luglio 2016 – La Corte europea ha bocciato la proroga automatica decisa dall’Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Riprendendo le conclusioni dell’avvocato generale di febbraio scorso nelle cause che coinvolgono gestori sardi e la Promoimpresa operante sul Lago di Garda, i giudici oggi hanno sentenziato che il diritto dell’Unione è contrario alla proroga automatica in assenza di gare, in particolare per le strutture con “interesse transfrontaliero certo”. Immediata la replica di Cna Balneatori.
“Il pronunciamento negativo della Corte di Giustizia rappresenta un colpo durissimo per l’intero sistema turistico nazionale”, ha commentato il presidente nazionale Crisitano Tomei. “Tocca adesso al Governo Renzi trovare gli strumenti che consentano alle 30mila imprese balneari italiane di proseguire la propria attività, garantendo loro gli investimenti realizzati, i livelli di occupazione e il lavoro di una vita. Alla politica – conclude Tomei – chiediamo di aprire davvero un negoziato con gli organismi comunitari, sin qui troppo timido e inefficace rispetto ai diktat di Bruxelles, che permetta a migliaia di imprese di contare su un lungo periodo di certezza nell’esercizio della propria attività. Un obiettivo che l’Italia potrà raggiungere solo facendo fronte comune con altri Paesi dal turismo costiero simile al nostro, come Spagna, Portogallo, Grecia, Crozia, interessati quanto noi alla revisione della “direttiva Bolkestein” in materia di servizi e favorevoli all’attività delle attuali imprese turistiche della balneazione”. La categoria ha annunciato lo stato di mobilitazione.