Usura con tassi applicati nell’ordine del 50 per cento a settimana, per un totale di 15 mila euro restituiti per 10 mila ricevuti in prestito. Questa l’accusa di cui deve rispondere Guerino Spinelli, 37enne pescarese, di etnia Rom, finito agli arresti domiciliari. Le indagini sono iniziate nel settembre scorso, quando un 43enne di Pescara, vittima dello strozzino, si è presentato in caserma raccontando che nel dicembre del 2015, trovandosi in difficoltà economiche, aveva deciso di rivolgersi a Spinelli, ricevendo un primo prestito di mille euro e pattuendo la restituzione del capitale, e di altri 500 euro, per la settimana successiva.
Saldato il debito però, l’uomo era tornato a chiedere alla stessa persona altri 1000 euro, alle stesse condizioni. La vicenda è proseguita fino al luglio del 2016 quando, per un infortunio, il malcapitato era stato costretto a non lavorare per un periodo, con conseguenti ritardi nei pagamenti. Da qui, l’inizio di minacce, telefonate insistenti, pressanti richieste di denaro con varie intimidazioni, fino a quando l’usuraio non ha deciso di trattenergli l’auto. A nulla è servito il prestito che l’uomo si era fatto fare dal suo datore di lavoro: il ritardo nei pagamenti aveva, infatti, fatto lievitare la somma dell’ennesimo prestito da saldare a 2400 euro. Alla fine, dopo aggressioni fisiche varie, l’uomo ha deciso di rivolgersi ai carabinieri che hanno ricostruito l’accaduto, presentandosi all’ennesimo incontro dove hanno incastrato l’usuraio.