La notizia
Salvare i trabocchi dalla direttiva Bolkestein, la soluzione c’è ed è a portata di mano. Ne sono convinti gli esperti riuniti a convegno nella Sala Matteotti della Camera dei deputati, a Roma. Le antiche macchine da pesca, spiega il Comitato di tutela presieduto da Walter D’Amario, promotore dell’incontro, non dovranno essere affidate in concessione tramite bando europeo: “anche se ricadono nel demanio marittimo – è stato spiegato – non sono assimilabili agli stabilimenti balneari”.
Sarà necessario uno stralcio in Parlamento, per cui “sono chiamati a intervenire tutti i parlamentari abruzzesi in maniera sinergica”.
Il convegno ha fornito l’occasione anche per presentare l’iniziativa di 6 regioni che chiederanno a breve il riconoscimento di bene immateriale Unesco per i trabocchi abuzzesi e per le macchine da pesca simili (caliscendi, bilance, padelloni) in Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Il Veneto è capofila con Giancarlo Pegoraro, direttore del VeGal. “La candidatura – dice – è sostenuta e finanziata dal Fondo europeo per il mare”.
Alla riunione erano presenti parlamentari, assessori, consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti di associazioni e del mondo economico e produttivo. Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia.