Inchiesta della procura di avezzano, indagini della guardia di finanza
Sono 18 complessivamente gli indagati dell’inchiesta della Procura di Avezzano sui falsi certificati.
Tre delle dieci ordinanze cautelari dell’inchiesta della Procura di Avezzano sui falsi certificati per prendere permessi lavorativi, risarcimenti assicurativi e pensioni, prevedono il carcere: in prigione sono finiti Arnaldo Aratari, 60 anni, di Gioia dei Marsi (L’Aquila), ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus, sul quale si erano accentrate all’inizio le indagini della Guardia di Finanza che sono partite su alcune verifiche nella sua struttura sanitaria, e Orlando Morelli, 43, di Avezzano, pregiudicato. Entrambi sono clienti del responsabile del centro di igiene mentale della Asl ad Avezzano, Giuseppe Gallese, 62enne ex consigliere comunale di Forza Italia, che ha evitato finora il carcere perché ricoverato da ieri in una struttura psichiatrica di Tivoli (Roma).
Ai domiciliari sono finiti Mario Panunzi, 72, di Avezzano, imprenditore ed ex consigliere ed assessore regionale all’agricoltura, Tiziana Mascitelli, 52, di Gioia dei Marsi, moglie di Aratari, Luigi Maiello, 48, di Avezzano, agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Avezzano, Maria Palma Di Biase, 64, di San Benedetto, Gino Arioli, 65, medico di Ortucchio (L’Aquila) e Carmine Macerola di Avezzano, carabiniere in congedo.
Giuseppe Agostinacchio, 52, di Roma, anche lui carabiniere in congedo, è irreperibile, secondo quanto si è appreso sarebbe all’estero da alcuni giorni.
Anche i sette ai domiciliari sarebbero clienti di Gallese. Otto gli indagati a piede libero, tra cui il consigliere provinciale dell’Aquila di Forza Italia Gianluca Alfonsi.