L’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, in visita al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Honeywell. “Si delocalizza soltanto per cercare un guadagno maggiore ma in questo modo si sacrifica la dignità umana dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“Faccio un appello forte perché si rispetti la dignità del lavoro – ha detto l’arcivescovo ai cronisti – e si accetti di interloquire aprendo un tavolo con i rappresentanti dei lavoratori”. “Sono un uomo di speranza – ha concluso monsignor Forte, rivolgendosi ai lavoratori in sciopero – chiedo loro di essere tenaci nel mantenere la speranza e nel cercare in tutti i modi di stimolare il dialogo”. L’arcivescovo ha poi salutato i lavoratori, mettendosi a disposizione per mediare con la multinazionale americana.
Lo sciopero prosegue e arrivano le buste paga del mese di settembre con amare sorprese: “Questo mese dovrò vivere solo con 382 euro, l’azienda non ci ha pagato le due settimane di lavoro che abbiamo fatto a settembre” dichiara un lavoratore. “Vogliono metterci in ginocchio economicamente – commenta Davide Labbrozzi, segretario Fiom Chieti – l’azienda si è trattenuta in busta paga uno sciopero che non c’è stato”. I “poveracci” non siamo noi ma stanno dentro l’azienda, conclude Labbrozzi. “I nostri propositi riusciranno a respingere questi attacchi”.
“E’ vergognoso – commenta Dorato Di Camillo, rsu Fim Cisl – ma la visita dell’arcivescovo ci rafforza nello spirito”.