Restituita una tradizione
È tornato lo sparo di mezzogiorno sulla torre civica, a Lanciano (Chieti), ma è digitale: mandata in pensione la storica colubrina del 1867, donata nel 1981 dall’arsenale della Marina militare di Venezia, adesso il botto dopo i 12 rintocchi delle campane è emesso da un impianto sonoro con diffusore omnidirezionale.
Una scelta obbligata, commenta il vicesindaco Giacinto Verna, per motivi burocratici e di sicurezza.
Il nuovo impianto propaga il suono a 360 gradi ed è stato programmato in modo da assicurare automaticamente lo sparo a mezzogiorno.
“È stato portato avanti un delicato lavoro di studio per riprodurre un effetto sonoro efficace e credibile – spiega Verna – con un discreto risultato, sul quale si continuerà a lavorare per migliorarlo”.
Il suono non è identico allo sparo della colubrina ma si tenta di avvicinarsi il più possibile. Si avverte meglio dall’imbocco della piazza, alla fine del corso Trento e Trieste che nella stessa piazza Plebiscito.
A dare una mano, con una consulenza a titolo amichevole, c’è Angelo Venditti, ingegnere del suono. “Una versione dello sparo è stata registrata nella cavea della Pirotecnica Lanci – spiega l’esperto – per assicurare una riproduzione più fedele possibile all’originale”.
C’è ancora del lavoro da fare, lo “sparo” sarà tarato nelle prossime settimane. “La nuova soluzione – prosegue il vicesindaco – garantisce anche un risultato estetico che non grava sul contesto, considerata l’importanza storica ed architettonica della Torre Civica”.
Nella prima uscita del 3 febbraio il botto di mezzogiorno è arrivato alla fine dei 12 rintocchi; dal giorno dopo, invece, c’è stato al terzo rintocco “come da tradizione”, conclude Verna.
L’usanza secolare, che risale al 1867, è stata ripristinata insieme alla riparazione degli orologi della torre civica, guastati da un fulmine il 24 agosto scorso.
Curiosità dall’Italia
Più famoso e più antico è lo sparo di mezzogiorno di Roma. Istituita nel 1847 da Papa Pio IX, tradizione vuole che la cannonata a salve servisse per dare un orario certo e unico alle campane delle chiese romane, allo scoccare delle 12 esatte.
Lo sparo del cannone del Gianicolo ancora oggi è una delle attrazioni della città eterna.