La notizia
E’ arrivato in tribunale sulla sedia a rotelle Oltjon Kurti, 30 anni, colpito alle spalle mentre fuggiva dalla sparatoria avvenuta un anno fa tra due gruppi rivali di albanesi, nella zona industriale Follani di Lanciano (Chieti).
Udienza preliminare dal gup, Giovanni Nappi, con i quattro presunti carnefici, che hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato al prossimo 11 luglio.
Gli imputati
Gli imputati, arrestati poche ore dopo l’episodio criminoso nell’operazione lampo condotta dalla Compagnia carabinieri di Lanciano, sono accusati di tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.
In particolare Altin Pojana, 40 anni, di Fossacesia, è indicato come colui che avrebbe premuto il grilletto della pistola, mai ritrovata, con cui venne ferito alla schiena il 30enne Kurti di Lanciano.
Gli altri imputati sono Behar Gjoka e Florence Kurti, di 26 anni, entrambi residenti a Selva di Altino, e Amarildo Ferko, 24 anni, di Altino. I primi tre, detenuti in carcere, sono giunti in tribunale a bordo dei furgoni della polizia penitenziaria.
Interrogato in udienza, Pojana si è giustificato asserendo che il colpo sarebbe partito accidentalmente mentre correva. Nella zona industriale di Follani, si era recato con gli amici per discutere, dopo la lite avvenuta poco prima in un bar di corso Trento e Trieste. Non era armato, il principale imputato si è difeso sostenendo che la pistola utilizzata per sparare l’avrebbe trovata sul posto, come il pezzo di legno raccolto da terra con cui è stato colpito alla testa il secondo ferito.
Dichiarazione spontanea è stata resa, invece, da Florence Kurti, il quale ha detto al gup di essersi recato sul posto insieme agli altri del gruppo per chiarire la prima lite e che non si aspettava che sarebbe andata a finire in quel modo.
Pojana e Kurti hanno chiesto scusa a Oltjon Kurti finito sulla sedia a rotelle.
Un omicidio schivato, dissero gli inquirenti, perché il proiettile colpì il canale vertebrale e non il cuore e i grossi vasi sanguigni. Kurti fu soccorso e ricoverato a Pescara dove subì un delicato intervento chirurgico, per aver riportato la sezione completa del midollo spinale con gravi lesioni. Semiparalizzato, il 30enne seguì cure riabilitative a Sulmona, per recuperare le principali funzioni vitali interrotte dalla lesione alla quarta vertebra.
Durante la sparatoria, Gjoka colpì alla testa con una spranga Enea Shermadhi, 23 anni, di Lanciano, che riportò ematomi alla regione frontale destra e parietale sinistra, con prognosi di 15 giorni.
Le parti offese sono patrocinate dagli avvocati Paolo Calcinaro di Fermo e Paolo Di Ienno. Calcinaro ha chiesto per il suo assistito un risarcimento danni di un milione e mezzo di euro.
Per i protagonisti della vicenda il questore di Chieti dispose il Foglio di via obbligatorio, vietando loro di recarsi nella città frentana per tre anni.