Un tavolo aperto di confronto con la Sasi, lo chiedono i sindaci del Sangro Aventino.
Una strategia estiva e una programmazione territoriale condivisa.
È quanto chiedono i sindaci del Sangro Aventino alla Sasi alla vigilia dell’estate, per evitare il disagio dello scorso anno.
I Comuni di Altino – Casoli – Fara San Martino – Gessopalena – Montenerodomo – Palena – Palombaro – Pennadomo – Roccascalegna – Sant’Eusanio del Sangro – Taranta Peligna e Torricella Peligna hanno chiesto un incontro al nuovo Cda dell’ente gestore del servizio idrico del Chietino, che ha sede a Lanciano.
Al presidente Nicola Scaricaciottoli, già sindaco di Paglieta, i dodici amministratori locali si rivolgono per rafforzare la collaborazione tra comuni dell’area interna del Sangro-Aventino e la Sasi, alla luce dell’imminente stagione estiva; delle criticità ricorrenti nella distribuzione dell’acqua; della necessità di conoscere le scelte organizzative e strategiche future dell’ente gestore.
“Negli ultimi anni, molte aree dei nostri territori hanno sofferto disservizi rilevanti sul piano dell’approvvigionamento idrico”,
ricordano i sindaci, sottolineando che a queste “si somma la crescente perdita di servizi essenziali e il fenomeno dello spopolamento, che richiedono una risposta sinergica e lungimirante da parte di tutte le istituzioni coinvolte”.
L’incontro proposto si pone, dunque, il duplice obiettivo di avviare un dialogo stabile, fattivo e continuo tra la Società e i Comuni Soci, e acquisire informazioni chiare e aggiornate sulle strategie aziendali, sugli investimenti previsti e sull’assetto organizzativo che si intende attuare.
“È il ruolo di amministratori locali che ci compete, senza delegare ad altri enti ciò che è nostro dovere affrontare”,
spiegano i dodici sindaci, che vogliono partecipare, con responsabilità e trasparenza, alla gestione e al miglioramento dei servizi che riguardano da vicino le comunità rappresentate.
Un tavolo permanente sarebbe auspicabile per un confronto costante tra SASI e i Comuni Soci,
“fondamentale non solo per gestire le emergenze, ma anche per costruire una visione condivisa di sviluppo del servizio idrico, capace di rispondere alle esigenze del presente e alle sfide del futuro”.