Chiesto il ripristino del servizio
Una scelta scellerata: così i sindaci del Sangro-Aventino, che hanno come presidio sanitario di riferimento l’ex ospedale “Consalvi” di Casoli (Chieti) definiscono la decisione della Asl provinciale di Chieti di togliere i medici a bordo delle ambulanze del 118 di Torricella Peligna e Lama dei Peligni.
I primi cittadini si sono dati appuntamento nella sala consiliare del municipio casolano, per fare il punto della situazione e sottoscrivere un documento, in cui viene chiesto il ripristino del servizio.
I sindaci chiedono, inoltre, che la questione venga discussa all’interno del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, del quale il sindaco di Casoli Massimo Tiberini è componente.
Le postazioni medicalizzate di Torricella e Lama erano state ottenute nel 2015 – ricordano i sindaci convenuti – dopo trent’anni di attesa e grazie all’impegno degli amministratori, della Strategia Nazionale aree interne “Basso Sangro – Trigno” e della Regione Abruzzo, risolvendo il problema dell’emergenza – urgenza.
Oggi il ritorno ad una situazione, in cui non viene più garantito l’intervento tempestivo dei sanitari, non può essere tollerato – dicono gli amministratori locali – è in discussione la dignità e la sicurezza degli abitanti delle aree interne. Pertanto si dicono pronti ad aprire la vertenza sanitaria in tutte le sedi “per la piena funzionalità dei 118 nel territorio”.
Vibrante la protesta dei sindaci delle postazioni interessate, Andrea Di Fabrizio, sindaco di Lama dei peligni, e Carmine Ficca, sindaco di Torricella peligna. Al Tgmax anche la testimonianza del sindaco di Palena Claudio D’Emilio.