Proseguono a Perugia le indagini sulla morte di Andrea Prospero, studente universitario di Informatica nel capoluogo umbro. La famiglia non crede al suicidio, oggi l’appello del papà a Chi l’ha visto?
“Chi sa qualcosa, parli”.
Proseguono nel più stretto riserbo le indagini sulla morte di Andrea Prospero, studente universitario di Informatica a Perugia, trovato senza vita in un b&b del centro storico, a circa 150 metri dallo studentato “Don Elio”, in cui alloggiava da ottobre scorso.
La famiglia non crede al suicidio, e continua a lanciare appelli,
“Chi sa qualcosa, chiunque abbia visto qualcosa di utile alle indagini parli”.
Il papà Michele, dipendente comunale in pensione, tornerà questa sera a Chi l’ha visto, programma che si è occupato sin da subito della scomparsa del ragazzo di Lanciano, avvenuta il 24 gennaio scorso.
Il cadavere del giovane fu trovato nel b&b cinque giorni dopo, il 29 gennaio.
La procura di Perugia ha ascoltato un coetaneo di Andrea, della Liguria, a suo nome è una delle carte di credito trovate nella stanza presa in affitto dallo studente lancianese.
Le analisi si concentrano sui dati scaricati dai telefonini rinvenuti accanto al cadavere, mentre per recuperare informazioni nel computer dello sfortunato ragazzo occorrerà più tempo, parte del dispositivo non sarebbe utilizzabile.
Si cerca di comprendere in quale giro fosse finito il diciannovenne lancianese e le circostanze in cui è avvenuto il suo decesso.