Andrea Prospero è morto a seguito di assunzione di una grande quantità di benzodiazepine e ossicodone che insieme hanno causato un effetto depressorio sul sistema respiratorio e cardiovascolare, in grado di ucciderlo in tempi probabilmente brevi.
È il quadro che emerge dalle risultanze degli esami autoptico e tossicologico, eseguiti sul corpo dello studente di Lanciano, trovato senza vita il 29 gennaio scorso in un B&B di Perugia.
Lo riporta oggi il Tg Rai dell’Umbria.
La Procura di Raffaele Cantone indaga per “istigazione al suicidio”.
La famiglia non ha mai creduto al gesto volontario del ragazzo, che studiava Informatica all’università del capoluogo umbro, condividendo intere giornate con la sorella gemella Anna, ignara di una doppia vita del fratello.
Le indagini proseguono per chiarire le circostanze della morte di Andrea, soprattutto per capire chi o cosa abbiano spinto il diciannovenne a togliersi la vita.
Da un mese gli inquirenti scavano nel suo computer portatile, nei telefonini trovati nella stanza in affitto, le 43 sim e le 3 carte di credito intestate a persone sconosciute o inesistenti, che sembrano condurre al mondo delle truffe online,
come anche nei gruppi Telegram, con i partecipanti in via di identificazione da parte della Procura.
La famiglia ha sempre chiesto di “conoscere la verità” su questo figlio, che aveva un portafogli virtuale e disponibilità di denaro dalla provenienza misteriosa, che gestiva attraverso una chiave wallet per accedere alle sue criptovalute.
Il mistero non può dirsi ancora risolto, l’avvocato di famiglia Francesco Mangano ha chiesto un nuovo incontro in procura per fare il punto sulle indagini.