È tornato a casa in una bara bianca, Andrea Prospero, morto a 19 anni a Perugia, dove era iscritto al primo anno di corso della facoltà di Informatica.
A scortare il feretro la famiglia e alcuni parenti e amici del ragazzo, che il 10 febbraio avrebbe dovuto sostenere il suo primo esame.
La città di Lanciano si appresta a dare l’ultimo saluto a un giovane che aveva tutta la vita davanti.
Lunedì sera, alle 19, si svolgerà la fiaccolata della Cappellania scolastica, dai viali in piazza Plebiscito.
Martedì pomeriggio, alle 15.30, i funerali in cattedrale saranno presieduti dall’arcivescovo Emidio Cipollone.
Ad accogliere la salma, nella nuova cappella del cimitero di via della Pace dove è allestita la camera ardente, c’era il vicario don Angelo Giordano, suo parroco della chiesa di San Nicola, nella contrada di Santa Liberata.
La famiglia è in lacrime.
Mamma Teresa, papà Michele, la sorella gemella Anna e il fratello Matteo vivono un dolore immenso, amplificato dal mistero che avvolge ancora le circostanze in cui Andrea ha perso la vita.
La procura di Perugia prosegue le indagini, mentre il papà si è rivolto ad un noto studio legale del capoluogo umbro per accertare la verità.
“La famiglia non crede al suicidio, non c’erano motivi”, dice al Tgmax l’avv. Francesco Mangano del foro di Perugia.
“Ma adesso è il momento del cordoglio e del silenzio”, dice il sindaco Filippo Paolini al Tgmax.
Ad accogliere la salma di Andrea c’erano anche il vicesindaco Danilo Ranieri e don Alessio Primante, responsabile della Cappellania scolastica della Diocesi di Lanciano-Ortona, che aiutò la famiglia di Andrea a diffondere l’appello per il ritrovamento del ragazzo dopo la sua scomparsa.