Corteo sabato 19 maggio alle ore 10 con 40 sindaci
Quaranta sindaci, le associazioni ambientaliste, sindacati e cittadini: è l’intero territorio del Sangro-Aventino che si mobilita contro l’insediamento di due impianti per il trattamento di rifiuti speciali (sanitari e fanghi): “Non siamo la pattumiera d’Abruzzo“, dicono in coro i promotori del corteo che si snoderà sabato mattina, nella zona industriale di Atessa, dalla Locanda della Luna fino a concludersi in Piazza Abruzzo.
“Ognuno smaltisca i propri rifiuti a casa propria, la Val di Sangro non può diventare la valle dei rifiuti“, ha detto il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, in conferenza stampa in municipio assieme ai sindaci di Altino, Vincenzo Muratelli, Perano, Gianni Bellisario, Tornareccio, Remo Fioriti, e il vice sindaco di Lanciano, Giacinto Verna.
La marcia di protesta si svolgerà sabato 19 maggio, alle ore 10, nell’area industriale di Saletti. Borrelli ha aggiunto: “La Val Sangro è l’anello di congiunzione turistico tra mare e monti e facciamo parte di un territorio con vocazione del settore automotive e agricoltura di qualità che non va penalizzato“.
E’ stato anche ricordato il pensiero di Gianni Agnelli in occasione dell’inaugurazione dello stabilimento Sevel, secondo cui era stata scelta la Val di Sangro per l’insediamento della fabbrica del Ducato in quanto area priva di insediamenti inquinanti.
Per il sindaco di Perano Bellisario, presidente regionale dell’Associazione nazionale dei Piccoli Comuni Anpci, “bisogna valorizzazione le tipicità, migliorare la qualità della vita attraverso la virtuosità della gestione amministrativa”.
Per il vice sindaco di Lanciano Verna, “la marcia è un’azione corale di un territorio in cui Lanciano rappresenta la città più grande”.
Il sindaco di Altino Muratelli ha, infine, sottolineato “abbiamo l’obbligo morale di custodire il territorio, anche per le eccellenze agricole che produce, dall’olio al vino, dal miele al peperone dolce di Altino”.
Il primo cittadino di Tornareccio Fioriti lancia un appello a tutte le comunità: “Da insegnante mi sento di dire che dobbiamo essere tutti presenti con alunni e famiglie. Siamo stati uniti su altri fronti, ma questa volta siamo i promotori in prima linea come amministratori pubblici. Oggi noi chiediamo la presenza di tutti”.