L’intervista
Non c’è stata solo la pioggia a disturbare la fiera gioiosa e colorata di Sant’Egidio, a Lanciano (Chieti).
Malumore nel pomeriggio del 31 agosto tra gli espositori alla rassegna delle campanelle, quando il Comitato feste raccoglie, come tradizione, i contributi volontari dei commercianti partecipanti, in cambio del servizio di fornitura di energia elettrica e come questua.
Il presidente Nicola Piscopo è stato contestato da alcuni operatori. “Al Comune qualche impiegato avrebbe detto agli operatori di non versare neanche un euro al Comitato feste, perché il costo dello spazio espositivo si paga all’amministrazione comunale”, riferisce Piscopo dopo aver ascoltato le lamentele tra le bancarelle, con qualche venditore che ha anche alzato la voce.
Qualcuno ha donato volentieri, qualcun altro avrebbe voluto dare solo pochi spiccioli, mentre un commerciante di Francavilla al mare ha sporto denuncia per estorsione.
Incredulo Piscopo, che è stato più volte in passato alla presidenza del Comitato feste, racconta l’episodio al Tgmax: “E’ stato umiliante. Non era mai successo prima, ma io ho la coscienza a posto”.
“Ogni donazione – precisa il presidente, noto commerciante in pensione – avviene dietro rilascio di una ricevuta, con indicazione della Partita Iva e la mia firma”.
“E’ usanza contribuire alle spese del Comitato feste con circa 20 euro a metro lineare – prosegue Piscopo – che per una bancarella di 3 metri, ad esempio, assomma a 60 euro”.
I fondi raccolti confluiscono nel budget complessivo per l’organizzazione e il cartellone del Settembre lancianese.
“Non è stata una bella giornata”, commenta il presidente con amarezza. “Mi è stato riferito che l’operatore si è recato dal sindaco per chiedergli le mie dimissioni da presidente del Comitato feste in cambio del ritiro della querela. Ma io non ho paura e resto al mio posto – conclude Piscopo – perché ho fatto tutto in regola”.