“L’Acea rilascia acqua in quantità quattro volte superiore rispetto a quanto previsto dalla Convenzione”.
Così la multiutility romana replica agli agricoltori della Val di Sangro, che un mese fa lamentavano al Tgmax la carenza idrica per le colture, tanto da denunciare un calo del 30 per cento della produzione agricola stagionale.
La Convenzione, stipulata 65 anni fa, per la concessione delle acque del Sangro e dell’Aventino a scopo idroelettrico, prevede un rilascio massimo di 965 litri al secondo nei mesi estivi di luglio e agosto, che poi il Consorzio di bonifica Sud ha il compito di distribuire. Ma questa quantità di risorsa idrica nei campi non arriva, a causa della inefficienza infrastrutturale e scarsa manutenzione, denunciata proprio dagli agricoltori, con un sit-in nell’Oasi di Serranella.
Acea produzione tiene a precisare che “la Società assolve a tutti gli obblighi assunti con la Convenzione del 1959” e che “nel tempo la Società ha consentito un’estensione dei mesi di fornitura per venire incontro all’esigenze del Consorzio e quindi con la massima attenzione verso le necessità del territorio”.
“Sempre d’accordo con il Consorzio di bonifica sud – prosegue la nota aziendale – sono stati modificati gli orari di rilascio. Acea Produzione dunque in nessun modo ha a che fare con la situazione di crisi idrica riscontrata in zona, anzi – conclude – in qualità di attore operante sul territorio, ne subisce a sua volta le conseguenze”.