“Vuoi venire a fare un giro con la mia moto?”, ma Carlo e Giorgia non sapevano che per entrambi sarebbe stato l’ultimo.
Erano alla festa del diploma, a casa dell’amico comune Vincenzo, nella zona artigianale di Fossacesia.
Carlo Rizzi, 18 anni, si era appena diplomato al Nautico “Acciaiuoli” di Ortona. Giorgia Apollonio, 19, al liceo classico “Vittorio Emanuele II” di Lanciano.
Avevano tutta la vita davanti.
Tra poche settimane sarebbero partiti per l’università. Carlo, figlio unico di un infermiere all’ospedale di Lanciano, Adamo Rizzi, mentre la madre Katia Sabatini lavora alla Asl, sarebbe andato a studiare Ingegneria ad Ancona.
Anche Vincenzo, che li aspettava a casa sua per la cena, assieme ad altri compagni di scuola e amici, “si sta preparando per andare a studiare Ingegneria, a Modena”, racconta la nonna al Tgmax, che ci accoglie in casa la mattina presto, dopo la tragedia, e ci parla davanti ad una tazzina di caffè.
“Stavo preparando la pasta alla zucca gialla, con la pancetta”, prosegue, mentre il nipote era sul cancello della villa ad attendere gli ultimi amici. “Nonna butta la pasta, ché stanno arrivando”.
C’erano già quasi tutti nell’ampio giardino, dove erano soliti trascorrere pomeriggi interi all’aria aperta, dopo la scuola. “Si sono sempre riuniti qui”, dice ancora la nonna, “c’è tanto spazio per giocare anche a pallone”.
La lunga tavola apparecchiata sotto il portico, “l’ho comprata appositamente per loro”, il piccolo falò pronto per salutarsi a fine serata e darsi appuntamento per le vacanze di Natale, dopo i primi mesi della nuova vita universitaria.
Le risate, i progetti, sorrisi e abbracci, speranze per il futuro tutto da scrivere.
Nulla faceva presagire la tragedia, che di lì a poco si sarebbe consumata proprio davanti casa.
All’improvviso il botto, “fortissimo, sembrava il terremoto”, commenta la nonna, ancora visibilmente scossa per l’accaduto.
“Mia figlia, che è medico all’ospedale di Lanciano, è andata subito a soccorrere Carlo e Giorgia, assieme a mio marito, odontotecnico”.
Anche uno degli amici si è precipitato, “ha praticato la respirazione bocca a bocca, ma non c’è stato niente da fare”, dice scuotendo la testa, sconsolata.
Ci sono testimoni, che al momento dell’incidente si trovavano lungo la strada, ieri, poco dopo le 20, tra questi anche un residente che portava a passeggio il cane.
Carlo era alla guida della sua Honda 750 XL, dietro c’era Giorgia.
Il diciottenne avrebbe perso il controllo del mezzo sulla strada della Vecchia Scorciosa “dissestata”, come recitano i cartelli stradali comunali, con l’avviso di procedere “a passo d’uomo”.
Carlo e Giorgia erano quasi rientrati a casa di Vincenzo, che li attendeva sul cancello. Mancavano pochi metri, quando il diciottenne ha perso il controllo della moto, che li ha sbalzati dalla sella facendoli letteralmente volare dapprima contro un albero di ulivo, spezzando un ramo; poi contro il palo della luce in cemento, che è stato fatale ai due giovani.
“Indossavano entrambi il casco”, ma la violenza dell’impatto ha rotto le stringhe con cui erano allacciati, sbalzandoli via, sotto gli ulivi, a metri e metri di distanza dal luogo dell’incidente mortale.
Carlo e Giorgia hanno battuto la testa, violentemente, due volte: dapprima contro il palo in cemento, che li ha sbalzati in seguito a terra, facendo picchiare nuovamente la testa con veemenza.
Tutti i soccorsi sono stati inutili, i due ragazzi sono deceduti sul colpo.
I loro corpi sono stati trasferiti all’ospedale di Chieti, dove il medico legale eseguirà la ricognizione cadaverica. Gli amici li hanno scortati, sono rimasti davanti all’obitorio fino alle 6 di questa mattina.
La notizia del tragico incidente ha suscitato sgomento nella città di Lanciano, dove le famiglie di Carlo e Giorgia, figlia di una docente di Lettere al liceo scientifico “Galilei” di Lanciano, sono conosciute e stimate.
Il cordoglio della Asl
“La tragedia che ha colpito Adamo Rizzi e Katia Sabatini, entrambi dipendenti della Asl Lanciano Vasto Chieti, lascia tutti noi addolorati e sconcertati”, dice la Asl di Chieti in una nota di cordoglio a firma della Direzione generale e dei dipendenti.
“Non ci sono parole adeguate davanti alla perdita improvvisa e in circostanze tragiche di un figlio appena affacciato all’età adulta come Carlo. Possiamo solo esprimere ai genitori il nostro profondo cordoglio, e stringerci a loro con sentimenti di partecipazione affettuosa e solidale”.
“Il nostro pensiero commosso va anche alla famiglia di Giorgia Apollonio – conclude la nota – che vive ugualmente ore drammatiche”.