La medicina fa il miracolo: salvata nel grembo della madre, a 24 settimane.
Un sorriso di speranza.
Non è un’immagine casuale, ma il risultato di una lotta contro il tempo vinta dall’équipe di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Chieti.
I medici, guidati dal professor Marco Liberati, hanno salvato la vita a una nascitura colpita da una rarissima forma di anemia.
La piccola, ancora nel grembo materno alla 24esima settimana, ha manifestato una grave anemia da antigene Kell, una patologia con esito quasi sempre mortale.
Quindi la corsa per una trasfusione intrauterina.
“Era urgente”, racconta il professor Francesco D’Antonio, responsabile del Centro di Medicina prenatale, “siamo riusciti a intervenire grazie alla collaborazione con il Centro Trasfusionale”.
Al termine della procedura, un’immagine ha commosso tutti:
il feto ha sorriso, quasi a ringraziare per il sensazione di benessere ritrovato.
Ma il percorso non era finito. Per mettere in sicurezza la piccola, anche la madre è stata sottoposta a plasmaferesi per rimuovere gli anticorpi dannosi. Dopo 10 sedute e 4 trasfusioni, la gravidanza è stata portata a termine.
La bambina è nata sana alla 34esima settimana, salvata da un team multidisciplinare che ha unito competenze e innovazione.
“Abbiamo restituito la gioia della maternità a una donna che in passato aveva già perso un figlio per la stessa patologia”,
conclude D’Antonio, ringraziando i colleghi per il successo ottenuto.
Un caso che conferma l’eccellenza della sanità abruzzese, commenta la Asl.

