Attesa la decisione
Sono 10 le regioni con Rt superiore a 1, tra queste c’è anche l’Abruzzo. Lo dice l’Istituto superiore di sanità nella bozza del report, che sarà presentato in giornata, realizzato con il ministero della Salute sull’andamento di Covid-19 in Italia.
“Dieci Regioni e Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore” del range, “compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. Le altre Regioni/Pa hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1”.
Oltre all’Abruzzo sono segnalate Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Toscana e Umbria.
Nell’ultima settimana di monitoraggio si osserva in Italia un “peggioramento nel livello generale del rischio“. L’Umbria in particolare ha un livello di rischio alto, mentre sono 12 (contro le 10 della settimana precedente) le regioni con una classificazione di rischio moderato: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Bolzano, Trento, Toscana e Val d’Aosta (di cui sei ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e le restanti otto con rischio basso.
La cabina di regia ministero della Salute-Iss segnala che le 1o regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia, Liguria, Molise, Bolzano, Trento, Toscana e Umbria hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui nove (tutte tranne la Basilicata) anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente.
Le altre Regioni hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1.
Terapia intensiva oltre soglia critica
“Si osserva una stabilità nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica“, prosegue il report, in 5 tra regioni e province autonome, e tra queste c’è anche l’Abruzzo.
“Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto, ma sotto la soglia critica (24%) – si legge -. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.143 (9 febbraio 2021) a 2.074 (16 febbraio); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in lieve diminuzione, passando da 19.512 a 18.463” nello stesso periodo.
“Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni interregionali – si rileva – con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive”.
Nel dettaglio: Marche, Bolzano e Umbria presentano un sovraccarico sia nelle terapie intensive sia in area medica, mentre in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia il sovraccarico riguarda solo le intensive.