Identificati anche pedoni
Due persone residenti a Castiglione Messer Raimondo (Teramo) ed un’altra proveniente da Bisenti, entrambi paesi della Val Fino inseriti nella “zona rossa” appena istituita dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, sono state fermate a Pescara.
A riferirlo è il sindaco di Pescara Carlo Masci. “Quello che è accaduto è veramente assurdo”, commenta il primo cittadino.
Ad uno dei tanti posti di blocco, istituiti in città per il controlli del rispetto dei dispositivi in materia di contenimento del contagio da coronavirus, gli agenti di Polizia municipale hanno dapprima fermato un’auto con due persone, provenienti dalla zona rossa di Castiglione Messer Raimondo: si sono giustificate dicendo che erano stati dal figlio e che da Pescara stavano tornando a casa.
Ad un secondo posto di blocco, è stata fermata un’altra auto proveniente dalla “zona rossa”, questa volta da Bisenti.
Tutte le persone fermate e identificate ai due posti di blocco, provenienti dalla zona rossa della Val Fino, sono state denunciate e invitate a tornare nei rispettivi comuni di residenza, con l’irrogazione delle sanzioni previste per legge.
Qui il video messaggio del sindaco Masci che annuncia le misure messe in campo sul territorio comunale con la Polizia municipale, presente con 15 pattuglie. “Non è più il tempo delle mezze misure – avverte il primo cittadino – i controlli sono capillari e severi”.
Sono soggetti a controllo sia gli automobilisti che i pedoni. “I controlli sono centinaia – dice inoltre Masci – già alle 10 di questa mattina erano state denunciate 4 persone“.
“Le restrizioni sono necessarie per contenere il contagio da coronavirus”, chiude il sindaco nel suo appello ai pescaresi a restare a casa.