
Verrà il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, e probabilmente anche l’ad Fca Sergio Marchionne, alla cerimonia di posa della prima pietra per il cantiere del completamento della Fondovalle Sangro. Il contratto è stato firmato il 22 gennaio scorso, a Roma, tra Anas e il gruppo di imprese con capofila De Sanctis Costruzioni S.p.A. (Oberosler Cav. Piero S.r.l. e Ircop S.p.A. con ausiliaria: Idrogeo S.r.l.).
I 5,3 km di variante alla strada statale 652 da realizzare in 4 anni, salvo imprevisti ai quali il territorio a forte rischio di dissesto idrogeologico ci ha abituati negli ultimi 40 anni, va dalla stazione di Gamberale all’inizio della Variante di Quadri.
L’opera ha un valore complessivo di 190,4 milioni di euro, aggiudicata con ribasso d’asta del 31 per cento. Finanziamenti stanziati nel tempo con varie leggi, dalla finanziaria 2001 (20,4 milioni) alla legge di stabilità 2013 30 (milioni), al Decreto Sblocca Italia 2014 (62 milioni) e, infine, 78 milioni di euro dal Masterplan Abruzzo-Patto per il Sud.
La variante si sviluppa prevalentemente in sponda sinistra del fiume Sangro e comprende cinque viadotti lunghi complessivamente 1,2 km e una galleria di 2,5 km. Il tracciato ha origine in prossimità della stazione ferroviaria di Gamberale-Sant’Angelo, in corrispondenza del viadotto esistente sul fiume Sangro.

Nel primo tratto è presente la rampa di uscita per chi proviene da Quadri ed è diretto verso Pizzoferrato/Gamberale. Nel verso di percorrenza opposto, il collegamento con la viabilità secondaria è garantito dall’adeguamento dell’intersezione esistente. Il tracciato prosegue superando la ferrovia con un viadotto e, dopo circa 1 km, ha origine il tratto in galleria, affiancata da un cunicolo di sicurezza; in uscita dalla galleria il tracciato prosegue tra la ferrovia e la strada provinciale 164. Poco prima dell’abitato di Quadri, il tracciato scavalca nuovamente la ferrovia e quindi il fiume Sangro con un viadotto, ricollegandosi al tratto già ammodernato dove è previsto lo svincolo “Quadri Est”.
Il completamento dell’infrastruttura, che collega Adriatico e Tirreno, è attesa da decenni, soprattutto per la logistica della Val di Sangro. Spesso è stato sollevato il problema causato al traffico da bisarche e mezzi pesanti che occupano l’intera carreggiata nel loro tragitto.