L’associazione culturale del Frentano d’oro assegna il XXV premio alla flautista Vilma Campitelli.
Per il secondo anno consecutivo l’ambito riconoscimento è assegnato ad una donna, “dobbiamo recuperare le quote rosa”, commenta al Punto dopo il Tgmax il coordinatore del Premio Mario Giancristofaro.
Nata a Lanciano, Vilma Campitelli è musicista, flautista, autrice del Compendium musicae flauta, in cui sono raccolte 2800 voci riferite ad altrettante compositrici di musiche per flauto di tutto il mondo. Un lavoro durato 25 anni.
«Dedico questo premio alle persone “invisibili”» ha dichiarato la flautista durante la conferenza stampa di presentazione della XXV edizione del Frentano d’oro, «soprattutto alle musiciste che non compaiono mai nei libri di storia, alle compositrici dimenticate».

Il Frentano d’Oro viene conferito annualmente dall’omonima associazione culturale, presieduta da Stefano Graziani e fondata da Ennio De Benedictis, a una persona «nata nella Frentania – recita il regolamento – che nel campo delle scienze, della cultura, della musica, dell’arte, dell’economia e della professione si è resa benemerita dando lustro e prestigio alla sua terra d’origine in patria e nel mondo».
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 20 settembre al teatro Fenaroli di Lanciano, alle ore 18.
Sarà un passaggio di testimone tra due donne, quando la XXIV vincitrice Sandra Di Rocco, preside al Politecnico di Stoccolma, consegnerà pergamena e premio a Vilma Campitelli.
La cerimonia sarà condotta da Mario Giancristofaro, decano dei giornalisti lancianesi e coordinatore del Premio. Sul palco si esibirà il quartetto di flauti Image, composto da Beatrice Petrocchi, Agnese Cingolani, Cecilia Troiani e dalla stessa Campitelli, alle quali si aggiungeranno altri musicisti.

Vilma Campitelli e il suo legame con la città di Lanciano
Il mio legame con Lanciano è un rapporto saldo, di profondo affetto e costituisce uno degli aspetti più caratterizzanti della mia attività artistica e personale. Una simbiosi sentimentale fatta di colori, sapori e tradizioni. È una città che mi affascina per la sua dolce architettura fatta di tanti input dove storia passata e presente si intrecciano in armonia e dove a volte i contrastanti aspetti si uniscono ad un presente distratto. Il mio colore preferito è l’azzurro e lo ritrovo nell’armonia del cielo, del mare e della montagna osservati ad equa distanza in un dialogo paritetico.
La mia infanzia l’ho vissuta nella periferia di Lanciano, abitavo in contrada Fontanelle. I rapporti con la famiglia e con la società dell’epoca erano molto diversi in relazione al tempo di oggi. La mia prima lingua fu il dialetto, il rapporto stretto con i nonni, le tradizioni, i profumi dei loro piatti, lo scandire dei vari eventi in ogni stagione hanno contribuito in maniera determinante a rendermi quello che sono. Conosco le stagioni del tempo che si sono susseguite all’unisono con quelle della mia anima. Qui nasce la mia curiosità verso ciò che NON avevo e ciò che poteva essere diverso rispetto a ciò che conoscevo.
Ogni ritorno a Lanciano significa ritrovare quella parte autentica di me stessa. Nei viaggi e negli incontri con le altre culture questa radice diventa l’inevitabile misuratore. Esso rappresenta il mio lato forte dove non pongo alcuna supremazia verso l’altro ma, anzi è l’elemento che amplifica il dialogo. É proprio nella lingua dialettale lancianese che trovo quelle comuni parole che mi permettono di entrare in sintonia con ogni cultura del mondo.
Il nostro dialetto contiene tanti prestiti lessicali recepiti fin dall’antichità come quelli arabi, tedeschi, francesi, spagnoli ed in tempi più recenti quelli inglesi. Non sottovaluto l’aspetto storico della città di Lanciano essendo stata, per molti secoli, luogo d’incontro di rapporti commerciali come le rinomate fiere e dove le popolazioni dalmate e mediterranee erano solite a relazioni e scambi.
Ancora oggi, quando passeggio per la città di Lanciano, mi è facile osservare le tante persone con caratteristiche somatiche diverse, a dimostrazione delle loro differenti discendenze etniche.
È proprio questa diversità che mi rapisce e mi induce a sviluppare la capacità di conoscere, di adattare ed immaginare un passato ed un futuro, un nord ed un sud, un oriente ed un occidente.
La visione del doppio e del dubbio sono gli elementi che tanto mi affascinano della nostra cultura: il doppio miracolo eucaristico visto tra il dubbio e la fede, il Cristo in Croce e Longino, la Squilla nel binomio tra il vivere quotidiano e la riconciliazione e il perdono.
Gli elementi identitari sopra descritti rappresentano in me un sistema di maniere, di sentire, di pensare, di agire, di vivere. Questo sistema ha elaborato, coscientemente e inconsciamente, la mia esperienza individuale. Esso costituisce la mia essenza ed il mio vivere all’interno di relazioni con popoli culturalmente molto differenti tra di loro.
Breve Curriculum vitae di Vilma Campitelli
Vilma Campitelli è flautista, didatta, concertista, e svolge attività in campo della ricerca e della musicologia. Sostenitrice delle donne nel campo della composizione di ogni epoca e di ogni nazione, è impegnata nello studio, nella ricerca e nelle esecuzioni di repertorio di musiche di compositrici da tutto il mondo.
Attualmente è docente a tempo indeterminato per l’insegnamento di Flauto (F190 – CODI/13) presso il Conservatorio statale di musica “U. Giordano” di Foggia, sez. di Rodi Garganico – Istituzione Universitaria AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale).
L’Associazione culturale internazionale ASOLAPO-Italia (Associazione culturale di poeti, filosofi, musicisti, artisti, etc con sedi in diverse nazioni) nel 2023 le conferisce il riconoscimento Prix Astor Piazzolla 2023-2025 “per il suo brillante talento unito ad una profonda umanità aperta al mondo”.
Vilma Campitelli, flautista, nata a Lanciano (Chieti, Italy), diplomata in Flauto presso il Conservatorio di Pescara, consegue il Konzert-Diplom presso la Hochschule di Winterthur (Svizzera) e la Laurea in “Discipline Musicali” presso il Conservatorio di Campobasso con votazione “110 e lode con menzione”.
Vincitrice di numerosi concorsi, è stata scritturata in numerose orchestre italiane.
Ha svolto:
– Master Musica Contemporanea presso la Philarmonica di Berlino (Germania). Posto vinto per
concorso ed organizzato dal British Council (UK) in collaborazione con l’Ensemble Modern di
Francoforte (Germania) e la London Sinfonietta di Londra (UK);
– Master di Musica da camera e Insieme Fiati a Bayreuth (Germania). Posto vinto per concorso.
M.tro principale Frank Van Koten, (Olanda) partecipando come solista al CD: Niederländische Musick
in Bayreuth prodotto dal Centre Netherlands music Donemus (Olanda);
Vanta nel suo curriculum attività artistica sia da solista che in formazioni cameristiche tenendo esecuzioni in
paesi Europei, Asiatici, Africani ed Americani riscuotendo unanime successo di pubblico e di critica.
Ha inciso per la Edipan (Roma), Luna Rossa Classic (Lecce), FabrikMusik (Francia), effettuato registrazioni
radio-televisive e collaborazioni artistiche in campo teatrale. Il suo repertorio spazia dal classico al
contemporaneo, è attenta allo studio del Flauto nei diversi popoli della terra ed a progetti interculturali.
È fondatrice del Quartetto di flauti “Image” ed ha svolto innumerevoli prime esecuzioni di composizioni
dedicate. L’impegno nella ricerca musicologica, nella Storia dei repertori musicali, la conducono a particolari
scelte esecutive e di grande valore artistico.