La notizia
Schiacciato da un’auto contro il guardrail sulla Strada Statale 17, a Castel di Sangro (L’Aquila).
Così è morto Juan Carrito, l’orso di 4 anni che si era fatto conoscere e amare per le sue scorribande nei centri del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio, sulla strada che collega Castel di Sangro a Roccaraso.
Inutili i soccorsi dei carabinieri forestale e degli uomini del Pnalm. L’orso, figlio di Amarena, è deceduto a causa delle gravi ferite riportate.
Ed è già polemica. “L’Abruzzo non ha saputo tutelare uno dei suoi simboli”, è il tono dei commenti di quanti imputano la morte dell’orso alla mancanza di tutela del plantigrado da parte degli enti preposti.
Il cordoglio di Marsilio
“La sua perdita rattrista non solo l’Abruzzo, ma il mondo intero che ha scoperto l’Abruzzo e la bellezza degli orsi attraverso i numerosi video che lo ritraevano sin da cucciolo con i suoi fratelli e l’orsa Amarena”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo avere appreso “con grande dolore la notizia dell’investimento mortale di Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso e amato d’Abruzzo, avvenuto sulla statale 17 all’altezza di Castel di Sangro”.
“L’orso – ha aggiunto – è stato investito da un residente del luogo, il presidente della provincia e sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, mi ha informato dell’evento, inviandomi dei video in cui si vedeva l’orso pesantemente colpito”.