Parla Marsilio
In attesa che la Cabina di regia produca il report settimanale, previsto per venerdì sera, sulla base del quale il ministro Speranza adotterà le nuove ordinanze, tutte le Regioni resteranno fino a sabato nell’attuale fascia di rischio.
Sulla particolare situazione dell’Abruzzo, continua l’interlocuzione istituzionale. Se da un lato il ministero della Salute è tenuto ad applicare all’Abruzzo le stesse procedure e tempistiche previste per tutti, dall’altro vi è piena disponibilità a valutare in tale contesto quanto fatto dalla Regione in autonomia, anticipando i tempi dei provvedimenti e le relative decorrenze.
“Attenderemo l’esito del report settimanale, fiduciosi- dichiara il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio – che registrerà un’ulteriore tendenza al miglioramento e valori compatibili con la zona arancione, come già avviene da venerdì scorso – sottolinea il presidente – e continueremo a monitorare insieme al Ministero i dati nell’intero fine-settimana. Se i dati daranno indicazioni confortanti, non dubito che anche l’Abruzzo entrerà in zona arancione nella prima parte della settimana, in tempo per l’apertura del periodo natalizio, che inizia con la festività dell’Immacolata”.
La richiesta di Marsilio al ministro
“L’Abruzzo già venerdì scorso era stato classificato come appartenente alla categoria arancione”, spiega Marsilio in una nota del 2 dicembre. “Riteniamo quindi che non sia necessario continuare a farlo perdurare in una zona rossa dalla quale è evidentemente uscito”, ha affermato il presidente, dopo aver scritto al ministro Roberto Speranza.
Se il passaggio ad una zona di rischio inferiore è previsto per il 10 dicembre, il presidente auspica che la variazione di fascia possa essere anticipata. Secondo Marsilio, l’Abruzzo, in base agli ultimi dati, non è più una regione da zona rossa, “grazie alle politiche che abbiamo adottato e anche grazie alla tempestività con la quale abbiamo agito anticipando di alcuni giorni la dichiarazione del ministro Speranza di zona rossa che ha comportato un anticipo delle cure che sono state sufficientemente efficaci”.
In tal senso il governatore sottolinea che l’indice Rt è a 1,11, il tasso di occupazione delle terapie intensive al 40% e il tasso di occupazione di posti letto in area critica al 48%. Cioè c’è “tutta una serie di indicatori all’interno della media nazionale. L’Abruzzo, oggi – conclude Marsilio – indica un suo sostanziale allineamento alle medie italiane e quindi non può essere trattata come se fossa la regione più pericolosa o peggiore d’Italia”.