Ordinanza del sindaco
Sono tredici i bambini positivi di età al di sotto dei 6 anni, per questo motivo il Comune di Lanciano (Chieti) ha sospeso l’attività didattica nei nidi e nelle scuole dell’infanzia fino al 6 aprile prossimo.
Una decisione presa con ordinanza sindacale da Mario Pupillo, a seguito delle restrizioni confermate dal presidente della Regione Abruzzo per la città di Lanciano, oggi in fascia arancione rafforzata, ex zona rossa. “Il rischio del contagio è alto in ambienti dove i bambini non indossano dispositivi di protezione e comprensibilmente – spiega Pupillo – non possono rispettare le prescrizioni degli adulti in termini di distanziamento”.
Il bollettino coronavirus segnala 296 positivi in città: un dato che scende grazie al numero confortante di 33 persone guarite ieri rispetto a 14 nuovi contagiati e 18 guariti oggi rispetto a 25 nuovi contagiati. “Frutto – sottolinea il sindaco – dei sacrifici delle famiglie, degli studenti in didattica a distanza e delle tantissime attività commerciali ancora chiuse”.
Per attenuare il disagio dei nidi pubblici chiusi, “almeno dal punto di vista economico” sottolinea il sindaco assieme all’assessore alla Pubblica istruzione Giacinto Verna, l’amministrazione comunale eliminerà la retta del mese di marzo per tutti gli iscritti.
Per quanto riguarda i nidi privati, invece, si cercheranno soluzioni utili da condividere con i titolari delle strutture per andare incontro alle famiglie che di fatto non usufruiranno del servizio. Nei prossimi giorni l’assessore Verna incontrerà i titolari.
Fino al 6 aprile prossimo sono confermati i divieti di stazionamento nelle piazze, strade e in generale in tutti i luoghi di possibile aggregazione della città, così come la chiusura dei parchi e delle aree verdi. Si può uscire solo per comprovati motivi di necessita, salute, lavoro.
Decessi della seconda ondata
Nel frattempo a Lanciano continua a salire il numero dei decessi legati al Covid-19. Nei giorni scorsi, in ospedale, si sono spenti un uomo di 77 anni e una donna di 75. Sale a 47 il triste bilancio dei morti nella seconda ondata della pandemia, che in città sembra colpire le donne (32 vittime) maggiormente degli uomini (15).