Prescritti cinque casi di corruzione

Vanno a processo in 15 per le false licenze Taxi a Roma: lo ha deciso il gup di Lanciano (Chieti), Marina Valente, che ha disposto il rinvio a giudizio per 15 persone, otto delle quali accusate di presunta associazione a delinquere finalizzata alla corruzione propria e impropria in relazione alla maxi inchiesta su false licenze di taxi e autonoleggio con conducente a Roma.
Per un sedicesimo imputato è stata stralciata la posizione.
I fatti risalgono al 6 febbraio 2012, quando ci furono tre arresti e 66 indagati. Le parti offese sono undici, tra cui 5 tassisti romani e sindacati di rappresentanza quali Taxi Ugl e Taxi Cisal, Movimento Italiano Tassisti, Anar, coop Sacat Tassisti, Tutela Legale Taxi.
Lo scandalo è passato da Lanciano a Pescara per poi tornare definitivamente, per competenza territoriale, a Lanciano. Al centro del presunto malaffare il municipio di San Vito Chietino (Chieti) dove un funzionario ora in pensione avrebbe rilasciato numerose false licenze, anche intestate a persone defunte, per aggirare la saturazione dei permessi nella Capitale: per il processo 50 di queste licenze sono state documentalmente accertate.
Il processo è stato fissato al prossimo 26 settembre. Lo stesso gup ha dichiarato prescritti cinque casi di corruzione.