Lanciano, l’ira dell’assessore Tonia Paolucci: “la Sasi non rispetta i cittadini, basta chiusure a sorpresa”.
“Passi che da un paio d’inverni non nevica, che manca un’adeguata quantità di pioggia e che la portata alle sorgenti sia scarsa. Quella che però è diventata intollerabile, da parte della Sasi, è la totale mancanza di informazione nei confronti degli utenti, che a novembre non possono trovarsi da un momento all’altro e senza alcun preavviso con i rubinetti a secco”.
Tonia Paolucci, assessore alle contrade e quartieri del Comune di Lanciano, “sbotta” dopo l’ennesima e improvvisa interruzione del servizio idrico in città.
“Non è possibile – continua – che alle 12.30, nel mese di novembre e non dunque in piena estate, venga sospesa la fornitura senza alcuna spiegazione, non solo ai diretti interessati, ma neppure al Comune, che si trova dunque a far fronte a legittime richieste di informazioni dei cittadini, alle quali non può fornire risposta, semplicemente perché non ne ha a sua volta!”.
Per l’assessore esiste, quindi, un grave problema di gestione all’interno della Sasi, che impone una seria riflessione.
“Nel Consiglio comunale del 9 settembre scorso – ricorda – sono stati affrontati, sotto tutti i punti di vista, i tanti disservizi registrati nel periodo estivo. In quella occasione, ho posto un quesito ai vertici della società su quanto sarebbe accaduto nei mesi di ottobre e novembre, quando è fisiologico il calo della portata alle sorgenti. A quasi 2 mesi di distanza nulla è cambiato e la situazione sta continuando a peggiorare”.
“Ormai non avere l’acqua a casa è diventata quasi la normalità, ma qui di normale non c’è proprio niente”, prosegue.
“Ed è inutile continuare a parlare di finanziamenti milionari per opere che non si sa quando saranno concluse: la realtà è che siamo in emergenza e forse l’attuale governance della Sasi non è quella più idonea a gestirla”.
La Paolucci in consiglio comunale aveva avanzato la necessità di rivolgersi ad un ingegnere idraulico per le opportune valutazioni sulla quantità di acqua disponibile alla sorgente ed il reale fabbisogno sul territorio, sia sul fronte delle utenze domestiche, sia su quello delle attività imprenditoriali.
“C’è un balletto di cifre che sa molto di numeri al lotto – sottolinea – ma ad oggi, in realtà, nessuno sa con certezza quale sia la quantità di acqua effettivamente disponibile alla sorgente e come questa venga razionata”.
“Sentiamo parlare di ottimizzazione per ridurre i disagi, ma alla luce di quello che accade ogni giorno non vedo né ottimizzazione né minori disagi. Non possiamo più vivere alla giornata e andare a caccia di informazioni nella speranza di trovare qualcuno che ce le possa dare, con chiusure a caso che non tengono nemmeno conto delle esigenze minime degli utenti. Oppure famiglie che hanno il servizio interrotto da giorni e nessuno si è preoccupato di dire loro il motivo”.
Tonia Paolucci ribadisce di essere consapevole del quadro critico legata alla mancanza di precipitazioni che hanno ridotto le disponibilità.
“Ma non possiamo sperare semplicemente che piova o nevichi – sottolinea – la situazione ad oggi è questa e va affrontata con le risorse a disposizione”.
“La Sasi dia un segnale concreto: costituisca un’unità di crisi che si interfacci con Comuni e utenti, ma soprattutto garantisca un’adeguata informazione ai cittadini. E’ una questione di rispetto nei loro confronti, perché da mesi subiscono un disservizio enorme e al disagio oggettivo non può accompagnarsi anche quel senso di presa in giro e arroganza che la Sasi sta contribuendo a seminare in tutta la comunità. Una scarsa considerazione che ricorda molto il celebre Marchese del Grillo…”.