Creare un ponte tra dentro e fuori, attraverso la cultura, con i libri che sono la chiave per aprire le porte della conoscenza e della libertà.
“il personale detenuto è stato formato secondo le regole internazionali di catalogazione”, ha spiegato la coordinatrice del progetto Gianvincenza Di Donato, già in servizio alla biblioteca comunale “Liberatore” di Lanciano.
La convenzione è sottoscritta in municipio tra il sindaco Filippo Paolini e il direttore uscente del carcere Mario Silla.
Il 70 per cento dei detenuti usufruisce della lettura di libri, una forma di partecipazione della comunità esterna all’attività trattamentale, area diretta da Krizia Stella, funzionario del ministero di Giustizia.
“Oggi è stato raggiunto un traguardo molto importante”, commenta Stella.
La sottoscrizione della Convenzione per la riapertura della biblioteca penitenziaria, “consentirà alle persone ristrette di acquisire gli strumenti necessari alla catalogazione dei libri e riattivare il servizio prestito libri. Siamo fermamente convinti che la diffusione della cultura rappresenti lo strumento principe per abbattere il muro del pregiudizio del mondo esterno e realizzare il fine rieducativo della pena. La biblioteca non rappresenterà solo un luogo di svago ma un laboratorio di cambiamento e crescita”.
La biblioteca del carcere, nata nel 2016, è stata ristrutturata con tre aule appositamente adibite.
“Il Comune co-finanzia il servizio con 6 mila euro l’anno”, dice il vicesindaco Danilo Ranieri; altrettanti i fondi impegnati dalla direzione carceraria.